Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2021  gennaio 20 Mercoledì calendario

Biografia di Cesare Maestri

Cesare Maestri (1929-2021). Alpinista, rocciatore, guida alpina e maestro di sci • «Il ragno delle Dolomiti» • «Nella vita ho salito oltre 3.500 pareti in tutto il mondo» (a Giampaolo Visetti, Rep 19/8/2019). Circa un terzo le ha fatte in solitaria • Arrampicava con tecniche sue un po’ anarchiche: «Ognuno di noi ha il suo stile. Ho un grande rispetto per l’anarchismo di Cesare Maestri. Lui dice: “io arrampico come voglio” e ha assolutamente ragione» (Reinhold Messner) • Dice di essere stato il primo a conquistare il monte Cerro Torre, in Patagonia, una delle vette più ardue del mondo. Ma molti dicono che non è vero • «Nessun alpinista al mondo crede che lui sia salito sul Cerro Torre nel 1959, perché nel 1959 non era possibile percorrere quella via» (Reinhold Messner) • «Certo che sono arrivato sulla cima, ma sono stanco di dovermi difendere da tutte le insinuazioni che mi sono piovute addosso. L’alpinismo si basa sulla parola. Se qualcuno mette in dubbio un alpinista, mette in dubbio tutto l’alpinismo» • Attori i genitori, il fratello Giancarlo (1933-1995), la sorella Anna (1924-1988) • «La sua carriera fu rapida: portatore nel 1950, guida e istruttore nazionale per le alpi occidentali nel 1953» (Cam, Corriere dell’Informazione, 23-24/6/1954) • In un articolo lo chiamano «Il ragno delle Dolomiti» e il soprannome gli rimane appiccicato • A chi gli chiede «Ha mai avuto paura di morire?» lui risponde: «Mai. A volte c’è lo spavento, ma è un’altra cosa. È come quando un pilota di Formula 1 fa un testacoda. Se ne frega e riparte» (Elisa Lonini, montagna.org) • Ha pubblicato alcuni libri autobiografici tra cui 2000 metri della nostra vita (Garzanti, 1973 e riedito nel 2012) scritto con la moglie Fernanda Dorigatti, morta nel 2016 a 85 anni. «La moglie, l’amante, l’amica, l’esuberante, istrionica, bellissima compagna di una vita» (Trentino, 29/2/2016) • Lascia un figlio, Gianluigi, una nipote, Carlotta, due bisnipotine, Amy e Mya.