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 2021  gennaio 28 Giovedì calendario

Nella prigione di Navalny

«Alexei Navalny è rinchiuso in una prigione molto particolare a Mosca. Si chiama “Kremlin Central” e non è un comune centro di detenzione», spiega Olga Zeveleva, sociologa del Social Sciences Lab a Cambridge, studiosa di Storia delle prigioni. È una delle sette prigioni storiche del Kgb in Russia. Luoghi infami, ma che potrebbero porre un problema anche alla Russia, se l’Ue prestasse attenzione al caso. Sentite perché.
Mentre ieri dei presunti agenti si sono presentati a casa del dissidente e di sua moglie, Yulia, per effettuare una perquisizione (il capo dell’FSb ha incredibilmente detto che la coppia ha violato le norme sanitarie sul Covid), Navalny è tuttora rinchiuso nel carcere «Fku Sizo-1 Fsin», detto appunto «Kremlin Central» una delle 7 carceri russe subordinate all’amministrazione penitenziaria centrale. Si tratta di un blocco separato della prigione «Fku Sizo-1 Ufsin» (il nome è quasi identico), nota invece come «Matrosskaya Tishina» o Sailor’s Silence, che spesso vengono confuse perché allo stesso indirizzo. In realtà «Kremlin Central» è qualcosa di molto diverso, e con una sua storia nera, in Russia. Navalny, arrivando a Kremlin Central, ha detto: «Ho letto di questa prigione nei libri, e ora sono qui. Vita in Russia».
Le altre sei carceri speciali si trovano nei maggiori luoghi strategici: sono Fku Sizo-2 Fsin o Lefortovo, che era la prigione principale del Kgb a Mosca; Fku Sizo-3 Fsin a San Pietroburgo noto come Shpalernaya; Fku Sizo-4 Fsin a Rostov-on-Don; Fku Sizo-5 Fsin a Krasnodar Krai; Fku Sizo-6 Fsin a Vladikavkaz in Ossezia e Fku Sizo-7 Fsin a Chelyabinsk. In pratica, sono le sette prigioni più segrete in Russia e, secondo convinzione degli studiosi, sono tuttora gestite de facto dall’Fsb. «Fino al 2008 – spiega la studiosa di Oxford Judith Pallot, una delle grandi esperte in materia – le sette carceri, incluso “Kremlin Central”, erano ufficialmente subordinate all’Fsb, che le aveva ereditate dal Kgb nel 1994. Poi sono state trasferite sotto il controllo degli Interni, ma sono state restituite all’Fsb nel 1997, fino al 2008, quando sono stati trasferiti al servizio carcerario (ministero della Giustizia). L’Fsb si è opposto fermamente alla perdita delle sue prigioni, ma sembra sia stato in grado di mantenere il controllo de facto almeno su alcune di esse», dice Pallot, che ha intervistato detenuti delle 7 prigioni, che in alcuni casi coincidono tuttora con il quartier generale dell’Fsb. Kremlin Central è solo un po’ più giovane dell’infame Lefortovo: nacque nel 1985. A Kremlin Central vennero tenuti in duro isolamento serial killer, presunti terroristi, mafiosi invisi al regime (gli amici sono a piede libero), intellettuali o artisti, famosi, alti funzionari governativi e imprenditori pericolosi per il regime. Putin vi rinchiuse, per dire, Platon Lebedev, Mikhael Khodorkovsky, Alexei Pichugin. O nemici politici che voleva far fuori, come l’ex ministro dell’economia Aleksei Ulyukaev. Senonché, stando alle norme che vincolano anche la Russia in quanto appartenente al Consiglio d’Europa, l’Fsb non dovrebbe gestire alcuna prigione: viola i diritti umani dei detenuti avere un’agenzia che, ad un tempo, fa indagini e avvelenamenti di dissidenti, e poi è responsabile anche della loro custodia.