Il Sole 24 Ore, 28 gennaio 2021
Perché il dollaro resterà debole
L’arsenale di politica monetaria messo in campo dalla Fed per fronteggiare le pesantissime conseguenze economiche della pandemia hanno avuto l’effetto di indebolire il dollaro.
Dai picchi toccati a fine marzo 2020 ad oggi il dollar index, che misura l’andamento del biglietto verde rispetto alle sue principali controparti, si è svalutato del 10 per cento. Di recente questo trend al ribasso si è invertito e anche ieri si è registrato un apprezzamento del dollaro.
Eppure, se si osserva l’andamento del dollar index da inizio anno, più che di un rimbalzo si può parlare di una stabilizzazione. Un trend favorito con ogni probabilità dai numeri del piano di stimoli fiscali che l’amministrazione Biden si prepara a varare che, essendo superiori alle attese, hanno fatto salire le aspettative di inflazione. Ciò ha offerto al mercato il pretesto per alleggerire le posizioni sui Treasury americani, i cui tassi si sono riportati oltre l’1% come non capitava da un anno a questa parte. E ciò si è accompagnato, come di consueto, a un rafforzamento del dollaro. Il fatto che le scommesse ribassiste sul dollaro sul mercato dei derivati fossero arrivate ai massimi da un decennio è stato un fattore tecnico che ha con ogni probabilità favorito il ribilanciamento.
Secondo Capital Economics tuttavia è difficile credere che i recenti movimenti del dollaro possano consolidarsi in un trend più sostenuto ed è probabile che la tendenza di lungo termine si confermi all’insegna della debolezza del biglietto verde. Questo perché la politica monetaria si manterrà espansiva ancora a lungo e la necessità di finanziare il corposo piano di stimoli fiscali spingerà il Tesoro a fare più emissioni di debito.
È un’opinione largamente condivisa tra gli addetti ai lavori: il 42% dei gestori che ha partecipato all’ultimo sondaggio condotto da BofA Merrill Lynch si è detto convinto che il dollaro sia sopravvalutato. Non bisogna poi trascurare il fattore politico. L’orientamento più accomodante di Biden sul tema dazi – spiega Gilles Seurat di La Française AM – elimina un potenziale fattore rialzista sul dollaro. Cosa può scombinare il quadro? Una ripresa dell’economia più vivace del previsto che possa spingere la Fed a ritirare gli stimoli. Scenario, a oggi, poco scontato dai mercati.