il Fatto Quotidiano, 27 gennaio 2021
Il gemello di Camille Kouchner ha denunciato il patrigno Olivier
Ci sono voluti trent’anni per trovare il coraggio: “Victor” Kouchner ha finalmente sporto denuncia per violenza sessuale contro il patrigno, Olivier Duhamel, che aveva abusato di lui quando era solo un adolescente. Sul caso Duhamel è scoppiato uno scandalo a inizio mese in Francia con l’uscita del libro La Familia grande, in cui l’autrice, Camille Kouchner, rivela l’incesto di cui il fratello gemello, che chiama “Victor”, è stato vittima tra 13 e 14 anni. Camille Kouchner, avvocato, figlia di Bernard Kouchner, noto ex ministro degli Esteri, vi rivela che il patrigno, il secondo marito della madre, era un predatore sessuale. Parliamo di Olivier Duhamel, noto politologo, ex deputato europeo e figura molto mediatica. I due fratelli avevano stretto un patto e si erano promessi di conservare il segreto.
Un segreto di cui in realtà in tanti erano al corrente in famiglia e tra amici, nella società bene di Parigi, ma che è rimasto sepolto per anni. Dopo le accuse, Duhamel si è dimesso da tutte le funzioni e un’inchiesta “per stupro e violenza da parte di persona con autorità su minore di 15 anni” è stata aperta dalla Procura di Parigi. Si è saputo anche che una prima procedura era stata avviata nel 2011, ma all’epoca “Victor” aveva rifiutato di denunciare i fatti, Duhamel non era stato neanche convocato e la procedura era stata chiusa. Giovedì, nell’ambito della nuova procedura, “Victor” è stato convocato dagli inquirenti e questa volta ha descritto a lungo i fatti di cui la sorella parla nel suo libro. La vicenda ha scosso la Francia come era capitato col movimento #Metoo dopo lo scandalo hollywoodiano di Weinstein e ha liberato la parola delle vittime, tanto che una valanga di testimonianze è piovuta su Twitter con l’hashtag #Metooinceste. Le associazioni, tra cui Face à l’inceste, chiedono un’evoluzione della legislazione, in modo che le vittime di incesto non debbano mai più dover provare che non erano consenzienti. Un dialogo si è aperto con il ministro della Giustizia, Éric Dupont-Moretti. “Non sarete più soli”, ha promesso Emmanuel Macron. Una nuova denuncia è stata sporta due giorni fa da un uomo di 48 anni, Olivier A., contro lo zio, Gérard Louvin, noto produttore di cinema e tv, e il marito di questo, anche lui produttore, Daniel Moyne. L’uomo ha raccontato a Le Monde di aver subito violenze sessuali da quando aveva 10 anni che gli hanno “distrutto la vita”. A convincerlo a parlare è stato il libro La Familia grande che ha avuto su di lui “l’effetto di un elettroshock”.