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 2021  gennaio 26 Martedì calendario

Investimenti azzerati

L’anno scorso l’Italia ha ottenuto un primato poco invidiabile: insieme alla Gran Bretagna, è stato l’unico grande paese europeo che ha attirato zero investimenti stranieri. Nessun incremento, rispetto al 2019. Si scopre leggendo l’Investment Trends Monitor appena pubblicato dalla United Nations Conference on Trade and Development (UNCTAD), cioè la struttura dell’Onu che si occupa di commercio e sviluppo.
Le cose sono andate male per tutti, tranne la Cina che ha scavalcato gli Usa in cima alla classifica globale, perché gli investimenti stranieri diretti sono diminuiti del 42% nel mondo, scendendo da 1,5 trilioni di dollari a 859 miliardi. Nessuno però è andato male come il nostro paese, a parte il Regno Unito, che oltre ad essere stato colpito duramente dal Covid, ha sofferto anche le conseguenze del tormentato processo della Brexit.
Rispetto al 2019, Roma e Londra hanno visto una riduzione degli FDI del 100%, seguite dalla Russia con il 96%. La Germania ha sofferto un calo del 61%, gli Usa del 49%, la Francia del 39%. Pechino invece ha visto aumentare gli investimenti diretti stranieri del 4%, e così ha scavalcato Washington, ricevendo 163 miliardi contro i 134 dei rivali americani. Non molto, ma nel clima dell’anno passato è comunque un risultato che ha un impatto anche psicologico.
La crisi è generale, perché è stata prodotta dalla pandemia, e quasi nessuno è esente. Il dato italiano però balza agli occhi, essendo il peggiore in assoluto rispetto a tutti gli altri paesi con cui ci confrontiamo. La Gran Bretagna è andata male come noi, ma oltre al Covid ha la scusa degli effetti negativi della Brexit, un danno che si è auto inflitta per ragioni non necessariamente legate alla razionalità economica. Noi invece siamo stati colpiti pesantemente dal Covid, soprattutto nella fase iniziale dell’epidemia, e questo ha contribuito a congelare il flusso degli investimenti. Nel resto dell’anno però anche gli altri paesi europei hanno sofferto le conseguenze del virus, e quindi Roma dovrebbe chiedersi dove ha sbagliato di più, soprattutto se vuole mettersi nella posizione di riuscire a riattirare i capitali stranieri quando la crisi sarà superata. —