Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2021  gennaio 26 Martedì calendario

I lavori vietati agli stranieri in Oman

Svolta anti lavoratori stranieri e anti immigrati in Oman. Non potranno più lavorare in alcune imprese private e neppure in quelle pubbliche. Vietato fare gli assicuratori, i commessi, i venditori di auto e gli autisti di imprese private: d’ora in poi questi lavori saranno riservati soltanto ai cittadini dell’Oman. Una decisione drastica per fare fronte a numerose sfide economiche in conseguenza della caduta del prezzo del petrolio. Inoltre, già ad aprile scorso, il governo del Sultanato aveva chiesto alle imprese pubbliche di sostituire i propri dipendenti stranieri con dei cittadini dell’Oman.Dunque, il Sultanato che si affaccia sul Mar Arabico ha deciso di riservare alcuni impieghi soltanto ai propri cittadini. Lavoratori stranieri e immigrati che vivono nel Paese, e che occupano i posti che il governo ha deciso di limitare soltanto ai connazionali, non si vedranno rinnovare i permessi di lavoro.
Gli stranieri sono una bella fetta di popolazione, all’incirca il 40% del totale degli abitanti del Sultanato che si aggirano sui 4,5 milioni. Ampliando l’orizzonte, nella regione vivono circa 25 milioni di stranieri, e sono la maggioranza della popolazione in Qatar, Kuwait e Emirati Arabi Uniti. Numerosi lavoratori asiatici e arabi si sono trasferiti nei Paesi del Golfo che devono il proprio sviluppo in larga parte all’esportazione di petrolio e gas. Tuttavia, la caduta del prezzo dell’oro nero ha fatto decidere questi Paesi ad attuare politiche finalizzate a favorire l’integrazione dei propri cittadini sul mercato interno del lavoro.