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 2021  gennaio 26 Martedì calendario

Bando lampo per i 21 centri Primula

È la tempistica a lasciare perplessi. Anche con un piano vaccini da rivedere – per i ritardi nelle forniture di Pfizer e AstraZeneca – il Commissario per l’emergenza pandemica Domenico Arcuri mette il turbo al bando per la realizzazione dei 21 centri “primula” per la somministrazione del siero anti-Covid. Pubblicato venerdì, già entro le 10 di domani mattina dovranno essere depositate tutte le offerte e i progetti, con regole ingegneristiche stringenti. Senza contare che la partecipazione è limitata a chi negli esercizi 2017-2018-2019 ha concluso opere simili per un valore di 154.791.000 euro.
«I tempi sono congrui», fanno sapere dalla struttura commissariale, già al centro dell’attenzione dopo che la Procura di Roma ha voluto vederci chiaro nella maxi commessa da 72 milioni di euro per l’acquisto di 801 milioni di mascherine dalla Cina. «Avremmo potuto procedere con affidamento diretto – aggiungono – ma abbiamo preferito, come in altre occasione, di procedere in questo modo per maggiore trasparenza».
In ballo ora c’è la costruzione dei 21 padiglioni temporanei, strutture da edificare su tutto il territorio nazionale entro 30 giorni dall’affidamento. Una gara – il cui valore stimato è pari a 8,6 milioni di euro al lordo di ogni ulteriore spesa – a cui è stato messo l’acceleratore pur essendo previsto un calo della fornitura del vaccino, che entrò marzo sarà di 15 milioni di dosi anziché di 28 milioni come era stato previsto nel piano anti-covid presentato dal ministro della Salute Roberto Speranza il 2 dicembre scorso. 
Stando alla documentazione commissariale, il numero di padiglioni temporanei da adibire per la vaccinazione «è attualmente in fase di stima», dunque non è escluso che dopo le intese con le altre amministrazioni e istituzioni coinvolte possa aumentare. L’obiettivo, allo stato, è di averne un numero minimo di 21, da erigere nei capoluoghi di regione e provincia autonoma, anche se nel lungo termine si intende arrivare a non oltre 1.200 strutture. 
Un’operazione lampo per le imprese che intendono parteciparvi, considerato il complesso disciplinare di gara in cui sono elencati tutti i criteri cui attenersi per presentare un’offerta adeguata. Se si esclude sabato e domenica scorsi, sono tre giorni scarsi per depositare un progetto con regole che – nelle intenzioni – «hanno lo scopo di garantire lo svolgimento del percorso vaccinale dei cittadini in relazione alle necessità sanitarie minime», si legge nel disciplinare di gara. 
Altezze, distanze, locali vari, senza dimenticare sale d’attesa secondo la normativa vigente per la permanenza di più persone in luoghi chiusi; sale d’attesa post vaccino, con una permanenza prevista di 15 minuti per controllo su eventuali reazioni; sale d’attesa per eventuali reazioni avverse; impianto antintrusione e videosorveglianza a circuito chiuso. A ciò si aggiunga che negli stessi tempi è anche richiesto di presentare «soluzioni progettuali alternative».