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 2021  gennaio 24 Domenica calendario

All’asta la maschera verde del figlio di Matisse

La cosa più preziosa che portava con sé quando, intorno al Natale del 1924, dalla Francia sbarcò a New York, era il proprio cognome. Pierre Matisse (1900-1989), figlio più giovane di Henri (1869-1954), arrivò nella metropoli americana e lì avviò la sua carriera di mercante d’arte, cominciando con stampe e disegni del padre che continuava a informare per lettera (Votre fils dévoué, vostro figlio devoto, si firmava nelle missive). Con la sua Pierre Matisse Gallery divenne uno dei mercanti d’arte più apprezzati degli Stati Uniti. Ma oltre a essere l’uomo che portò negli Usa prima gli artisti del tempo del padre, poi un’intera generazione di europei (Miró, Giacometti, Dubuffet), Pierre Matisse era anche un collezionista appassionato. Nel solco di Henri, sempre interessato a elementi artistici non occidentali, Matisse figlio era molto competente di arte proveniente da Africa, Oceania, Centroamerica. Nel 1938 acquistò una maschera in serpentino, roccia metamorfica di colore verde, risalente al 450-650 dopo Cristo e proveniente da Teotihuacán, uno dei siti archeologici più noti del Messico, con le sue piramidi del Sole e della Luna, epicentro dell’omonima civiltà che si estese fino ai principali centri Maya. Quella maschera (nella foto) è uno dei pezzi che vanno all’asta da Christie’s a Parigi il 9 febbraio. La vendita si intitola Quetzalcoatl – Serpent à plumes, con 39 pezzi di arte precolombiana, mesoamericana e andina. E la maschera è uno dei pezzi forti (stima base 350 e i 550 mila euro). Insieme a una statua di Cihuateotl, dea della fertilità, proveniente da Veracruz (stima base 600-900 mila euro).