“Potevi fare di più”: lo dice a se stessa o rimprovera qualcuno?
«In realtà non è un rimprovero, la canzone parla di un momento di liberazione, di un amore che si è spento e dei tentativi per tenerlo in piedi. Noi donne ci mettiamo al servizio degli umori della coppia, abbiamo un istinto materno che ci porta a considerare i nostri uomini come le nostre creature».
Com’è andata con Gigi D’Alessio?
«L’ho sempre stimato, nel 2010 mi invitò a una sua trasmissione, da lì ho scoperto che ce la potevo fare. Gli piaceva la mia pronuncia in napoletano, mi sono appassionata. Avevo inciso provini fino a quando è arrivato Ferzan Ozpetek che mi ha fatto cantare Vasame in Napoli velata, capolavoro scritto da Gragnaniello».
Si specchia nella canzone che canterà?
«Sì, racconta di me e di tante persone che hanno vissuto la stessa situazione, ed è bellissimo: vedo quello che canto. Gigi mi ricorda mio padre per la sensibilità. Ha una semplicità nel dire le cose che racchiude una grande saggezza».
Che significa tornare a Sanremo?
«Quest’anno è un Festival speciale, perché al di là di come andrà, mi sento vicina a Amadeus, allo spirito con cui lo affronta. Gli sono grata, il coronamento è un autore come Gigi. Quando pensi che non frega niente a nessuno di te, e invece capisci che qualcuno ci crede, devi farcela. Lui ha creduto in me».
Non la spaventa un festival blindato, in piena pandemia?
«La vita non si può fermare, e non possiamo far sentire alle persone a casa la mancanza di Sanremo: sarà un segno di ripartenza. Comunque andranno le cose ci saremo, siamo intrattenitori. Adesso più che mai bisogna esserci non solo per gli altri ma anche per noi. Voglio tornare a cantare, non ce la faccio più».
Ha postato la sua foto in bikini: pensa che sia stato utile o si è pentita?
«Sono dalla parte delle donne e dell’essere umano. Dopo quel post molti uomini mi hanno scritto che si sentono giudicati per l’aspetto fisico. Ci sono stereotipi, a loro si chiede posizione economica, una bella macchina, di essere ben dotati. La nostra cellulite equivale alla loro calvizie. L’imperfezione riguarda l’essere umano: il corpo è un involucro, la bellezza è negli occhi. Pensi a come amiamo gli animali, anche se non per forza sono belli: sono dolci, affettuosi, gentili. Forse abbiamo paura che stando con una persona imperfetta siamo classificati?».
Ora fa la giudice ad “Amici”, come si trova?
«Sono contenta anche se ho qualche battibecco con i miei colleghi, ma Maria è stata bravissima a mettere sul banco punti di vista diversi. Sicuramente quelli di Rudy Zerbi e di Anna Pettinelli sono più simili».
Cosa ha imparato da Maria De Filippi?
«Vedevo Amici quando era il talk show con i ragazzi. Parlavano di tutto, mi ha aiutato a capire tante cose. Quando ha cambiato registro diventando Saranno famosi, ho fatto anche i provini. Adesso che ho la fortuna di girare intorno a Maria ho visto come lavora, non lascia nulla al caso: è una vera star».
Da giudice ripete ai ragazzi di essere se stessi, ma lei è la prova che la strada è lunga.
«Sì è così. Ci metti tanto e alla fine penso di non essere arrivata da nessuna parte. Forse nella vita cresci un po’ quando cominci a avere delle priorità ma per capirlo devi perdere il filo e ritrovarlo, chiederti: ho sbagliato qualcosa?
La priorità, come dico sempre alla mia allieva Arianna, è onorare il dono, rispettare il talento. Se la vita mi ha dato la possibilità di salire sul palco devo essere grata».
Come definirebbe il suo percorso?
«Momenti in cui mi perdo e mi ritrovo. Sbagliare ogni tanto per tornare sulla via giusta penso che dia un senso alla vita».