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 2021  gennaio 22 Venerdì calendario

Il mega-palazzo di Putin costruito da un italiano

Sarebbe stato Silvio Berlusconi e la sua Villa Certosa, in Sardegna, a ispirare l’amico Vladimir Putin per l’ideazione del palazzo sul Mar Nero oggetto della video-inchiesta di Aleksei Navalny che è stata vista in due giorni da più di 40 milioni di persone. Il sito di notizie indipendente russo Insider.ru, ricorda le somiglianze fra le due proprietà – “anche se la prima svanisce” di fronte a quella del presidente russo – e la visita di Putin a Villa Certosa nel 2003, due anni prima della posa della prima pietra sul Mar Nero.
Il Palazzo di Gelendzhik, nella sua prima versione perlomeno, era stato progettato dall’architetto italiano Gianfranco Cirillo (come il professionista aveva confermato in una intervista del 2015). Grazie a questa consulenza nel 2014 aveva ricevuto la cittadinanza russa, con un decreto firmato dallo stesso Putin. E anche la possibilità di costruire una sua villa di ottocento metri quadrati affacciata sul mare, non lontano dal Palazzo.
Cirillo, 61 anni, originario di Brescia, diplomato a Ca’ Foscari, ha iniziato la sua carriera nei Paesi del Golfo. Il suo primo incarico in Russia arriva con un contratto del presidente della Lukoil, Vagit Alekperov. Vanta di aver avuto come clienti 43 miliardari russi.
Sulle richieste del suo committente Putin, Cirillo mantiene il più stretto riserbo. Che ha invece violato una delle imprese coinvolte nella realizzazione dell’opera, fornendo a Navalny il materiale su cui elaborare le sue ricostruzioni in 3D degli ambienti della proprietà. L’oppositore russo indica nella video-inchiesta anche due aziende italiane, Citterio Atena e Pozzoli, come fornitrici di mobili su misura per il Palazzo. Sin dall’inizio, l’idea sarebbe stata quella del “Palazzo italiano”, quindi del “Palazzo d’Inverno” di San Pietroburgo che fu disegnato da architetti italiani con impiego di materiali arrivati dall’Italia, aggiornata da suggestioni berlusconiane (tunnel, impianti sportivi, anfiteatro).