la Repubblica, 22 gennaio 2021
È nata una stella, Amanda Gorman
«Dove cercar luce, nel buio senza fine? La quiete non è sempre pace. La legge non è sempre giustizia. Ma l’alba ritorna prima di quanto crediamo. E non ci mostra una nazione divisa: ma semplicemente incompiuta». Alla vigilia del 6 gennaio – e di quell’assalto a Capitol Hill che ha sconvolto l’America – Amanda Gorman, 22 anni, ancora faticava a trovare parole per riassumere, in versi, lo straordinario momento e completare l’opera che, sia pur così giovane, c’è da scommetterci: finirà nei libri di Storia. «Avevo il compito immenso di scrivere per il presidente. Da settimane buttavo giù qualcosa ogni giorno, perché non si affronta una montagna in una tappa sola. Il 6 gennaio ho capito molte cose. Sono rimasta sveglia fino all’alba. E ho finito il poema». Al New York Times dice di aver scritto quelle ultime righe ancora sconvolta: «Vediamo forze capaci di distruggere anziché unire. Capaci di mettere la democrazia in sospeso. Ma se la democrazia può essere periodicamente spenta, nessuno può permanentemente sconfiggerla».
Eccola la giovane poetessa capace di emozionare l’America coi versi recitati all’insediamento di Joe Biden. Un talento riconosciutole fin dal 2017: quando, a 16 anni, fu incoronata prima National Youth Poet Laureate, sorta di Nobel per giovani vati, grazie alle sue rime femministe e antirazziste. «Magra e afroamericana, sono stata cresciuta da una madre single col sogno di diventare presidente. Oggi, recito all’insediamento di un presidente». È così che la ragazzina di Los Angeles, classe 1998, laureata ad Harvard e che da bambina non riusciva a pronunciare la “r”, si è descritta sui gradoni di Capitol Hill, presentandosi al mondo col suo The Hill We Climb, la collina che scaliamo, scritto in onore di Biden. Un canto lungo 6 minuti, capace di cogliere, e lenire, il dolore di un’America pronta a voltar pagina.
«Amanda descrive la democrazia come aspirazione costante: una cosa che appartiene al futuro» nota sul New Yorker la scrittrice e giornalista Masha Gessen. «I suoi versi sono la miglior risposta alla retorica con cui Trump ha intrappolato i suoi fan nell’irreale nostalgia del passato, costringendoli a vivere in un eterno presente». Oprah Winfrey e Barack Obama l’hanno applaudita via Twitter. E nei suoi versi s’è riconosciuto mezzo Paese: tanto da trasformarla, in una notte, in autrice di best seller. Due suoi libri, non ancora pubblicati, da ieri dominano le classifiche di Amazon: la raccolta di poesieThe Hill We Climb. E il libro per bambini Change Sings: A Children’s Anthem.
Ad affidarle la missione di scrivere per il presidente – compito, in passato, affidato a grandi letterati come Robert Frost e Maya Angelou – è stata la nuova First Lady, Jill Biden. «Mi ha detto che il tema della giornata era “unire l’America”» racconta ancora la giovane Gorman. «E io ho accettato subito perché è ciò che sogno per il Paese».