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 2021  gennaio 21 Giovedì calendario

Sempre più americani vanno a curarsi in Messico: costa meno

Il turismo sanitario rallenta ma non si ferma. Cambia la geografia, si modificano i flussi, ma soprattutto negli Stati Uniti d’America resta alta domanda di cure a basso costo. Nel Paese più colpito dalla pandemia il Covid spaventa, però gli americani continuano a varcare i confini nazionali per usufruire dei servizi medici all’estero: non compiono più lunghi viaggi in aereo, cosa che il Coronavirus ha praticamente reso impossibile, magari verso l’India, ma riscoprono mete più vicine come il Messico.
Lo ha raccontato il New York Times, ricordando come la pandemia abbia spinto milioni di americani nella povertà, privando più di 5,4 milioni di lavoratori della loro assicurazione sanitaria. Le stime di Families Usa, un’associazione di difesa dei consumatori, hanno messo in risalto la necessità di assistenza sanitaria low cost e come ha rimarcato il giornale statunitense la paura di ingenti spese mediche ha ormai superato quella del contagio.
Lo conferma anche David Vequist, fondatore del Center for Medical Tourism Research e professore all’università del Verbo Incarnato, un ateneo cattolico privato a San Antonio, in Texas.
«Stiamo assistendo a una domanda repressa di turismo medico durante la pandemia, in particolare negli Stati Uniti, dove un numero in rapida crescita di americani sta viaggiando attraverso il confine con il Messico per motivi di salute».
Il centro fondato da Vequist ha rilevato un aumento della richiesta per interventi chirurgici non essenziali, dopo che oltre 177 mila operazioni sono state rinviate negli Stati Uniti tra marzo e giugno dello scorso anno. Da luglio ad oggi, poi, le ricerche effettuate su Google negli Stati Uniti per «turismo medico messicano» sono aumentate del 64% e anche questo è un indicatore rilevante da tenere in considerazione.
Una delle località più gettonate è Mexicali, capitale della Bassa California messicana, città di confine gemellata con la statunitense Calexico, situata dall’altra parte della frontiera. Un passaggio che consente di risparmiare tra il 40 e l’80% sugli importi delle cure mediche. Messico e Costa Rica sono quindi diventate le destinazioni più popolari per le cure odontoiatriche, la chirurgia estetica e per acquistare medicinali soggetti a prescrizione medica; mentre, ricorda la guida, Patients Beyond Borders, Thailandia, India e Corea del Sud sono punti di riferimento per interventi più complessi, come quelli ortopedici, cardiovascolari o trattamenti per diverse forme di tumore.
Paul McTaggart ha fondato Medical Departures, un’agenzia specializzata nei viaggi sanitari. Dal suo osservatorio, nonostante i numeri assoluti siano inferiori a quelli del 2019, negli ultimi mesi ha notato una ripresa della domanda. «Stiamo assistendo a un numero crescente di persone che prenotano viaggi per soddisfare i loro bisogni sanitari urgenti», ha detto al New York Times, «in particolare verso il Messico, dove i pazienti possono viaggiare in sicurezza in auto». Il confine tra Usa e Messico è chiuso ai turisti, ma è possibile oltrepassarlo per viaggi ritenuti essenziali e tra questi ricadono quelli per le cure mediche.