ItaliaOggi, 20 gennaio 2021
Teheran è troppo inquinata e il governo taglia l’elettricità
Teheran non è mai stata così inquinata. Le autorità denunciano l’uso eccessivo di gasolio che rimpiazza la scarsa produzione di gas. Per ridurre l’inquinamento il governo ha tagliato l’elettricità, a più riprese, facendo piombare nel buio strade e autostrade. E ha rivolto numerosi appelli alla popolazione affinché riduca il consumo di elettricità. La produzione di gas è in calo negli ultimi anni anche per l’impossibilità di procedere allo sfruttamento dei giacimenti, cosa che viene imputata dalle autorità alle sanzioni americane e alla mancanza di tecnologie adeguate in Iran. Inoltre, secondo lo scienziato iraniano, Kaveh Madani, ex vicepresidente dell’agenzia governativa per la protezione dell’ambiente (2017-2018), il governo non fa nulla per tutelare l’ambiente.
«Teheran è finita sotto una fitta nebbia nera che soffocherà tutti», è l’allarme lanciato dalla stampa locale sul livello di inquinamento atmosferico da allerta rossa della capitale iraniana, una megalopoli di 13,2 milioni di abitanti che si trova in una valle circondata dalle montagne. Una posizione che rende difficile il ricambio dell’aria.
La causa principale dell’inquinamento record raggiunto da qualche settimana da diverse città nel Paese si deve, secondo le autorità, all’uso eccessivo del gasolio nelle centrali elettriche al posto del gas da parecchie settimane per compensare la crescita dei consumi domestici. Inoltre, le centrali hanno uno scarso rendimento dovuto al loro stato di degrado. L’Iran vendeva ogni anno 15 miliardi di litri di gasolio, sui 20 miliardi prodotti nelle proprie raffinerie, agli Emirati Arabi Uniti, ma queste esportazioni hanno avuto fine con l’embargo deciso nel novembre 2018 dagli Stati Uniti sui prodotti petroliferi e sul gas iraniano.
All’inquinamento record contribuisce anche il traffico stradale nonostante da inizio di gennaio sia diminuito in conseguenza della chiusura di scuole e università decisa a causa della pandemia di Covid-19. Il mercato delle auto e moto, però, è monopolizzato dai marchi locali che producono veicoli molto inquinanti e non conformi alle norme internazionali. Del resto, l’importazione di veicoli dall’estero è troppo onerosa a causa delle sanzioni e la rete del trasporto pubblico è poco sviluppata.
L’esposizione alle polveri sottili ogni anno uccide all’incirca 40 mila persone in Iran, pari al 10% del numero totale dei decessi. La situazione è diventata particolarmente grave in questo inizio d’anno che registra il livello di polveri sottili superiore a 150 microgrammi per metro cubo tutti i giorni dal 21 dicembre. L’Oms (Organizzazione mondiale della sanità) ha fissato parametri ben inferiori indicando una media annuale di 10 microgrammi per metro cubo con una soglia di 25 microgrammi per metro cubo. In alcune zone di Teheran sono stati rilevati addirittura livelli fino a 300 microgrammi per metro cubo. Un pericolo per tutta la popolazione. Il 13 gennaio è stato registrato il record di inquinamento degli ultimi vent’anni. Una decina di altre città dell’Iran sono nella stessa situazione.