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 2021  gennaio 20 Mercoledì calendario

Cresce il MeToo francese contro l’incesto

«Quel che sta accadendo ci riguarda tutti, dobbiamo fare in modo che il coperchio del silenzio non si chiuda di nuovo», ha detto ieri in Parlamento il segretario di Stato all’Infanzia, Adrien Taquet. Il governo francese cerca di trovare una risposta politica alla domanda di giustizia e protezione che sale dalla società, in seguito alla pubblicazione del libro «La familia grande» di Camille Kouchner. 
Dopo il movimento #MeToo e la sua versione francese #BalanceTonPorc, lo scorso weekend in Francia l’associazione Nous Toutes («tutte noi») ha dato il via a una nuova campagna, #MeTooInceste, invitando le vittime a parlare di incesto. In pochi giorni sono arrivate migliaia di testimonianze.
«Mio nonno materno era un predatore pedofilo. Sono stata una delle sue numerose vittime. Ancora oggi questo è un tabù per molti membri della nostra famiglia. Trent’anni dopo lotto ancora, giorno dopo giorno, per ricostruirmi», scrive per esempio su Twitter Flore Tricotelle. Oppure Thecua Gwendoline: «Venivi a trovarmi la notte e mi dicevi “È così che un papà ama sua figlia”. E mi violentavi. Avevo tre anni quando hai cominciato». 
Secondo Madeline Da Silva, assessore al comune di Lilas nella regione parigina e membro dell’associazione Nous Toutes, «questi racconti hanno confermato quel che, purtroppo, gli esperti ripetono da anni, e cioè che l’incesto è diffuso in tutti gli ambienti. Gli aggressori non sono mostri nascosti in una grotta, come spesso vengono descritti. Sono il padre, lo zio, il fratello».
Nel novembre scorso una ricerca Ipsos aveva dato cifre impressionanti: un francese su 10 afferma di essere stato vittima di incesto, pari a 6,7 milioni di persone di cui il 78% donne. I dati sono raddoppiati rispetto al 2015 e triplicati rispetto al 2009, segno che gli episodi sono aumentati ma è forse cresciuto anche il coraggio di denunciare le violenze sessuali subite dai famigliari.
Il movimento #MeTooInceste è nato in seguito allo scandalo provocato dal libro scritto da Camille Kouchner, 45 anni, avvocata, figlia del celebre Bernard Kouchner, medico umanitario ed ex ministro degli Affari Esteri. Dopo il divorzio dei genitori, a partire dagli otto anni Camille è cresciuta con il fratello maggiore Julien, il gemello «Victor» (nome di fantasia), la madre Evelyne Pisier (icona della sinistra francese, ex compagna di Fidel Castro a Cuba) e il secondo marito di lei, il politologo Olivier Duhamel, che ha abusato di «Victor» adolescente. Fino all’uscita del libro Duhamel era il potente presidente della «Fondation nationale des sciences politiques». Si è dimesso pochi minuti dopo l’apparizione dei primi estratti.