ItaliaOggi, 19 gennaio 2021
A Cipro i gatti muoiono di fame
C’è una lunga storia, condita da un pizzico di leggenda, che unisce l’isola di Cipro ai gatti. Una storia fatta di affetto e reciproca gratitudine che parte 9.500 anni fa: risale infatti a così tanto tempo addietro il primo gatto addomesticato al mondo, i suoi resti sono stati ritrovati in una tomba cipriota nel villaggio neolitico di Shillourokambos proprio assieme a quelli del suo padrone. Oggi, però, sull’isola si assiste ad un tasso record di abbandoni e giorno dopo giorno aumentano i gatti randagi che, come denunciano le associazioni animaliste, non sanno più come sopravvivere. E a Cipro la popolazione felina si stima possa superare i residenti: poco più di un milione.All’origine del fenomeno la pandemia. Con il Covid-19 la popolazione cipriota si è impoverita e, non sapendo come far fronte alle spese per accudire i propri animali, li ha abbandonati. Inoltre, molti abitanti con la doppia cittadinanza hanno lasciato l’isola senza poter portare con loro i mici. Lo ha spiegato all’Agenzia France Presse il responsabile del rifugio per animali Tala Cats. «Recentemente c’è stato un aumento di circa il 30% nell’abbandono dei gatti domestici», ha illustrato Dawn Foote, «le persone in questo momento semplicemente non hanno i soldi e poi è molto costoso trasportare un gatto in un altro Paese», riferendosi ai vaccini da fare e al passaporto per animali.
I ciprioti non possono più permettersi di pagare il cibo per i loro animali da compagnia o le spese veterinarie e così nel giro di pochi mesi gli abbandoni sono in rapida crescita. Un fenomeno che, come ha ribadito Dawn all’Afp, «ci spezza il cuore, perché i gatti abbandonati non sanno come sopravvivere e molti stanno deperendo».
Anche perché se un tempo i randagi e i gatti abbandonati potevano trovare cibo fuori dai ristoranti, ora il lockdown e le misure di contenimento hanno reso la vita ancor più difficile ai mici senza una casa: trovare cibo per strada è un’impresa. I gattili sono saturi, solo al Centro Tala vivono 800 felini e questi sono tutti sterilizzati. Però per le strade i gatti continuano a riprodursi, anche se il governo aveva varato un piano di contenimento. Ma i piani di sterilizzazione, secondo i veterinari interpellati dall’Afp, sono insufficienti: la strategia del ministero dell’agricoltura «non funziona affatto, perché non è mirata», ha detto il veterinario Evis Andreou. Non esiste un censimento dei randagi e quindi si agisce senza cognizione di causa, non conoscendo la situazione nelle zone più critiche.