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 2021  gennaio 18 Lunedì calendario

Psicopatologia di una crisi

La politica è incomprensibile? I comportamenti degli uomini politici ci sembrano irragionevoli, poco logici, lontani dalla realtà? Quel che segue è una breve indagine psicopatologica, una rassegna superficiale ma non affrettata delle ragioni possibili dei disturbi del comportamento.
Dottor Sarantis Thanopulos, perché Matteo Renzi fa così?
Perché porta con sé – escludendo le questioni di merito che non mi competono – il phisique du role del giocatore d’azzardo. Un ruolo che presumo lo affascini, perché lo costringe spesso all’eccitazione di puntare in un battibaleno tutte le sue fortune e scommettere nel successo. Il giocatore d’azzardo conquista anche vittorie strabilianti ma non ne è mai sazio. Non si ferma, perché il suo vero destino è perdere tutto al banco.
Se ne fosse consapevole potrebbe correggere questo comportamento?
Guardi che a volte si cerca la buccia di banana. È un atteggiamento certo inconsapevole che però la mente attua come estrema difesa. Penso alla figura di Dominique Strauss-Khan, economista di prima grandezza. Era a un passo dalla presidenza della Repubblica francese e di sicuro sapeva di questa sua compulsività sessuale, questo lato debole della sua personalità, questo bisogno nel sesso di andare oltre. Benché a conoscenza dei danni che avrebbe provocato alla propria reputazione, proseguì fino a sbattere il muso e distruggere la carriera.
Dunque è un atteggiamento masochistico?
È figlio indiretto dell’esasperazione della personalità e il basculamento tra due estremi: l’eccitazione e la depressione. L’uomo politico deve apparire esemplare, nel senso di sapere sempre come fare fronte a un accadimento, come mitigare una crisi collettiva, come illustrare, per eventi di natura differente, l’exit strategy adeguata, corretta, opportuna. È davvero molto difficile vedere uno di questi che di fronte a un fatto che provoca allarme sociale dice: “Non so come fare”. E così può accadere che lo stress induca una parte di sé a trovare una via d’uscita rischiosa da una condizione che si fa angosciante. E dunque arriva la buccia di banana: quel che a noi pare incomprensibile ha una forma di spiegazione, un recinto entro cui è maturata, una motivazione sul perché il protagonista l’abbia voluta calpestare.
I politici farebbero bene a sostenersi con la psicoanalisi?
Tutti noi faremmo bene ad analizzarci. Ma arriviamo sul lettino quando il nostro disagio è giunto a un livello insopportabile. È anche vero che se tutti scegliessimo il lettino esso diverrebbe un orribile trattamento obbligatorio. Ma allenare la mente, intuirne i passaggi, governare le emozioni, è cosa saggia.
Se trovasse in treno Giuseppe Conte, quali consigli gli darebbe?
Di verificare bene la capacità di gestire questi momenti. Di avere sempre presente che chi ha il potere viene visto come il detentore di ricette salvifiche. E purtroppo la classe politica non è oggi in grado di determinare gli indirizzi dei veri padroni del vapore, di coloro nelle cui mani il danaro e il potere sono avvinghiati. Gruppi monopolisti, società o singoli che determinano fortune e disgrazie. I ricchissimi del pianeta non rispondono nei fatti alle leggi e ai governi.
Pfizer ha appena comunicato la riduzione unilaterale delle dosi di vaccino.
Questa scelta esemplifica la potenza dei rapporti in campo. Noi cosa possiamo fare? Denunciare alla Corte dell’Aja? Gli faremmo un solletico. Ma il danno che patiremo è grande, e i governi sovrani non hanno armi per ridurlo. Questa impotenza produce un forte stress per chi è chiamato a gestire le ansie collettive, le disgrazie ed è destinatario di petizioni urgenti.
E di questo tipo di stress parlerebbe a Conte.
Assolutamente sì. Ha chiara la sua capacità nella funzione di governo in una situazione così insana, così disperante? Una buona consapevolezza dei limiti entro i quali opera, ridurrebbe lo stress delle emozioni, permetterebbe la loro sedimentazione, elaborazione, ed un’organizzazione del proprio agire non impulsiva ma razionale.
Prima di governare indagare l’ “interna corporis”.
Procedura corretta e piuttosto saggia.