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 2021  gennaio 18 Lunedì calendario

L’intimità per Prada

Il corpo degli uomini, secondo Prada. Miuccia Prada e Raf Simons affrontano la moda dell’inverno 2021/2022 aprendo un dialogo fra l’individuo e la sua fisicità, e scelgono un capo «liberatorio» dalla biancheria intima maschile: la long johns, quella calzamaglia lunga e sottile che un tempo era nascosta sotto gli abiti. Ora eccola, esibita senza remore dai modelli che la indossano a pelle o sotto le giacche, i cappotti o i bomber. Raf Simons in zoom si lascia scappare l’immagine della virilità di certi cowboy hollywoodiani e dell’innocenza delle tutine da neonato. Miuccia Prada invece resta ferma sulla visione dell’ispirazione. «L’underwear, solo questo. Magari nel rimando alle tute rock di qualche front man». Long johns sia, comunque. In jacquard sopratutto, più o meno sottile: ovunque. I ragazzi entrano ed escono da stanze «emozionali» ora rivestite di marmo, peluche, gesso e resina, allestite da Rem Koolhas e Amo per interagire con i capi. 
Una proiezione verso l’esterno che si traduce in una moda fatta di forme minimali o over per lasciare liberi i movimenti e proteggere allo stesso tempo. Da una parte l’intimo e dall’altra il tailoring: voluminoso e classicamente perfetto. Il cappotto è lineare, mono o doppiopetto, tutt’al più colorato: «Il colore è il simbolo delle possibilità» sostiene Miuccia Prada. I bomber sono giganti ma da manuale dello sportwear. La maglieria è il compromesso con il leisure. Non c’è alcun freno malgrado le fisicità dei protagonisti siano acerbe e dinoccolate, lontane dagli stereotipi macho: braccia e gambe sottili, spalle ricurve. Eppure, per la prima volta in una sfilata di Prada, all’improvviso, qualcuno balla, si muove, dà sfogo (ancora) al corpo. Una pulsione che è quella di un oggi così trattenuto e costretto a chiusure e distanziamenti. E il duo percepisce proprio quell’impellente bisogno. 
Non da meno Kean Etro, pervaso da un irresistibile «desiderio di cambiamento, di uscire vestiti e non travestiti. Pronti a esprimere la nostra personalità, a far vivere noi stessi oltre i confini, in modo iconoclasta». È una gioia ascoltare lui. Un divertimento vedere la sua moda che mai come questa volta si concede divagazioni «bislacche» allo statement del brand, creando un nuovo vocabolario fra classicità e ironia: le bermuda di cashmere sulla giacca-camicia e il pullover a trecce; il gilet maschile ma fluo; il cargo stampato; il blazer di velluto floreale; la camicia di raso-fodera; il cappotto perfetto portato a vestaglia; il maglione tatoo. «Abbiamo avuto tanto tempo in questi mesi per mettere a posto gli armadi e scoprire nuove identità vestiarie, mescolando giorno e sera, dentro e fuori, e scoprendo che si può. Continuiamo allora». Nel finale lo stilista apre le porte del suo show (chiuso) e manda per strada i modelli: ed è subito allegria e ottimismo in una Milano rassegnata alla zona rossa. 
«Ho sentito parlare troppo di pigiami e vestaglie, non mi andava di ascoltare le stesse storie» dice Walter Chiapponi rimirando in loop «#seventT» il corto con il quale ha presentato la collezione Tod’s. Una vera produzione con un attore, il ventenne Lorenzo Zurzolo, un set, villa Ronchi a Vigevano, e un copione. Sorprendente tutto, a cominciare dal protagonista che seppure ventenne si cala nella parte del gentleman italiano e di campagna che veste velluti e trench e giacche-camicia e giacca da caccia e pantaloni da cavallo come se gli appartenessero. Come una felpa, una sneaker o un paio di texani. Ed è questo il messaggio: la classicità, il gusto sartoriale, l’artigianalità aggiornata agli zoomers. C’è freschezza nella proposta di Chiapponi che nei dettagli riscrive anche un pezzo di storia del brand: sulla T del logo (sulle tasche di cuoio o sulle fibbie) ora c’è un leone che ruggisce. 
Una passeggiata in alta quota, durante una tormenta di neve, poi all’improvviso un precipizio e quella sensazione di vertigine, fra paura e pura energia, adrenalina e magnificenza. Ma lo spot illumina lo studio e la fuga nella natura diventa un quadro metropolitano e quotidiano, accogliente e rassicurante dove vagano i giovani uomini di Msgm. Sono i «nuovi alpinisti» di una città reale vestiti di giacche di tweed classiche o pantaloni cargo, felpe o camicia stampa cartoline locandine turistiche, short e pull a maglia inglese over.