Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2021  gennaio 17 Domenica calendario

Armin Laschet, il figlio di un caposquadra delle miniere di carbone che diventò il presidente del più importante ed influente partito democristiano d’Europa

E il figlio di un caposquadra delle miniere di carbone diventò cancelliere. Sembra la fine di una favola, ma potrebbe essere la storia di Armin Laschet. Il 59 enne, cresciuto nella Ruhr, dal 2017 governatore del Nord Reno Vestfalia, da ieri è il presidente del più importante ed influente partito democristiano d’Europa, la Cdu. I cristiano-democra- tici di Konrad Adenauer, di Helmut Kohl, di Angela Merkel, le tre colonne che hanno guidato e forgiato i democristiani tedeschi e la Repubblica federale tedesca in tre epoche differenti dopo la Seconda Guerra mondiale, rendendola il Paese più ricco e potente dell’Unione Europea. Laschet con Kohl mosse i suoi primi passi in politica, con e grazie ad Angela Merkel, “das Mädchen”, la ragazza, poi diventata “Signora” e “Cancelliera”, ed ha poi costruito tutta la sua carriera politica all’interno della Cdu. Da lei ha imparato la politica del compromesso, dei piccoli passi che portano ad un accordo o a qualcosa di simile, ora sa cosa sia il cosiddetto “multilateralismo” merkeliano.
Da lì riparte la Cdu di Laschet: «Sono consapevole della respon-tembre sabilità che raccolgo», ha sottolineato sospirando appena subito dopo l’elezione, ma forse voleva dire so quale eredità raccolgo. E ha aggiunto: «Farò in modo che anche alle elezioni federali del 26 set- l’Unione possa decidere il cancelliere». Laschet ha vinto il ballottaggio contro Friedrich Merz con 521 voti contro 466. È la continuità, contro la svolta conservatrice economico finanziaria e nella politica migratoria richiesta dal falco Merz, anche se qualcuno tra i suoi detrattori temeva potesse ammiccare anche indirettamente ai populisti ed ultranazionalisti di Afd. Ieri Merz, per conquistare gli ultimi voti, ha sottolineato esplicitamente che non avrebbe «mai aperto il partito a qualunque forma di collaborazione con Afd», ma non è bastato. Ora spetta a Laschet il compito di ricucire e di rinsaldare il partito. Norbert Röttgen, il terzo incomodo, ha già detto di essere pronto a collaborare, ed è probabile che anche Merz si metta a disposizione. La Germania deve uscire a testa alta dalla pandemia,
lo chiedono i tedeschi ma anche tutta l’Europa.
«La Germania che immagino è una Germania europea – ha sottolineato Laschet ai 1.001 delegati della Cdu collegati telematicamente –. Dobbiamo essere capaci di integrare, di mantenere unita la società». Un messaggio rassicurante, nei toni e nella forma molto simile ai messaggi di Angela Merkel. Il nuovo presidente della Cdu ha ringraziato la cancelliera per il suo lungo impegno nel partito, ma ai media tedeschi è piaciuto soprattutto il ringraziamento ad Anneget Kramp Karrenbauer per aver guidato il partito con grande dignità in uno dei momenti più difficili della storia della Cdu. Kramp Karrenbauer presentò le sue dimissioni dopo la sconfitta in Assia a fine 2018, e nel frattempo ha accettato la poltrona da ministro della Difesa per sostituire Ursula von der Leyen, divenuta presidente della Commissione Europea, e traghettato il partito nella pandemia fino al voto di ieri. Laschet, secondo gli analisti, intende dare anche una svolta al partito che non faccia solo riferimento ad una figura forte, come è accaduto con Kohl e Merkel. Una Cdu moderna, giovane, che convinca gli elettori con i suoi programmi. «Digitalizzazione, difesa dell’ambiente e dell’Europa e lotta al coronavirus. Queste le mie priorità», ha sottolineato il nuovo presidente della Cdu. Laschet anche in questo congresso, il primo virtuale della storia per il Covid-19, senza pubblico e contatti umani, ha voluto mostrare il suo lato umano, come un politico vicino alle persone. E, stando ai media tedeschi, il passaggio del discorso che maggiormente rappresenta il nuovo capo della Cdu è stato quando, sorridendo, ha esclamato: «Sono Armin Laschet e di me vi potete fidare».