ItaliaOggi, 16 gennaio 2021
Orsi & tori
Dopo un anno o quasi di Pandemia, chi ha vinto e chi ha perso? Perché, come in tutte le guerre, ci sono quelli che son finiti in povertà e quelli che hanno moltiplicato a dismisura la loro ricchezza e insieme il loro potere. L’aspetto più importante, perché da esso consegue sia la povertà che la ricchezza, è il potere. In questo senso, e tutto coincide anche per ricchezza e povertà, la risposta è semplice e del resto sta scritta nei listini di borsa di Wall Street. A vincere sono in pochi, tutti riuniti sotto una sigla che non si sa chi l’ha coniata ma di cui è chiarissimo il significato: Ott, cioè Over the top, coloro che già prima della Pandemia erano già al di sopra del top.Se si ignorano le polemiche (per certi aspetti sacrosante) di Matteo Renzi con Giuseppe Conte; se si ignorano le piccole ironie sulla sigla CIAO, che per Renzi equivaleva a un dettato di compiti per Conte e invece, senza far ridere molto, nell’edizione di giovedì del Fatto quotidiano, CIAO significa Crisi Irresponsabile A Orologeria; se insomma si esce dal limitato giardinetto per niente verde dell’Italia, si capisce che qui o il mondo prende coscienza di dove è già andato il potere globale e quindi la ricchezza, o il destino non solo delle democrazie ma anche delle libertà che ne consegue è già segnato.
Non c’è certo nostalgia nel vedere oggi i bambini e i ragazzi che non leggono più Topolino e, invece, assieme ad adolescenti e perfino maggiorenni vengono pervasi dalla creatività penetrante e pericolosa di TikTok, il social di origine cinese ma con contenuti diversi in Occidente, che sta spopolando in tutto il mondo e che presto potrebbe unirsi agli altri Ott. Non c’è nostalgia ma preoccupazione, perché anche una bambina (soprattutto) di 7-8 anni può aprire un account e partire per un sogno che unisce immagini di cantanti, ballerine e ballerini con sue immagini che imitano le cantanti, i ballerini e le ballerine. Fin quasi a rimanere ipnotizzate. E TikTok almeno per ora non ha risvolti politici evidenti, ma economici sì: perché condiziona le scelte di desideri e di acquisti di chi lo segue. Larga parte delle aziende di moda, o segue TikTok o non vende: ma le continue evoluzioni e involuzioni condizionano i sistemi di produzione, perché la velocità del digitale è superiore a quella delle fabbriche. Ma ancora più importante dell’aspetto economico è l’aspetto educativo. Si dice giustamente che le scuole devono essere aperte per educare chi è in età da apprendere per il futuro della vita.
Ma quanto pesa oggi TikTok sull’educazione di bambini, ragazzi, adolescenti e anche neomaggiorenni? Pesa tanto. Ma che valori trasmette? Principalmente fatui. Ma un mondo senza valori è destinato all’autodistruzione e con TikTok si parla dei più giovani, di coloro che fra 10-15 anni saranno il pilastro della società futura. Un pericolo grave, perché mina la società civile alle radici. Ma c’è di peggio, di più potente, di più sconvolgente.
Ripete spesso il professor Mario Rasetti, studioso dei big data e dell’economia digitale: «Entro non molti anni ci saranno fino a 2 miliardi di nuovi possessori di smartphone. La maggioranza sarà analfabeta. Che linguaggio sarà usato per loro su internet, che rimane in primo luogo una tecnologia per vendere? C’è più di un motivo per temere che il linguaggio per vendere agli analfabeti sarà quello della pornografia». E il professor Rasetti è un laico e uno scienziato, quindi più aperto di qualunque altro all’innovazione. Con una fortissima preoccupazione: che nessuno sta pensando a una nuova etica affinché la rivoluzione tecnologica in atto non diventi un imbarbarimento.
La storia del mondo è piena di cambiamenti epocali. Basterebbe ricordare il Medioevo e il Rinascimento. Siamo in un nuovo Medioevo ed è alle porte un nuovo Rinascimento? Nonostante la velocità e la portata senza precedenti della rivoluzione tecnologica, ci sono forti dubbi che senza una nuova etica e senza nuove regole radicate su una nuova forma di intelligenza collettiva e solidale, il mondo possa esprimere rinascita e quindi un vero Rinascimento.
Certo ci sono le imprese aerospaziali verso Marte; le auto che si guidano da sole; obiettivi che si è posto non solo Elon Musk e che farebbero pensare all’esistenza di forze ed energie che possono far rinascere il mondo, anche se completamente nuovo. Ma ecco, non dico che Michelangelo e Leonardo abbiano fatto la fame, ma certo i ricchi e i potenti erano altri, mentre ora, a cominciare da Musk, si assiste alla combinazione di grandissima ricchezza (Musk ha superato Jeff Bezos come uomo più ricco del mondo almeno in base alla borsa) con grandissimo potere. Un potere che mira a diventare sempre più potente con attività che incidono sulla informazione e quindi la formazione e il comportamento dei cittadini.
Si tratta appunto degli Ott classici (Google, Facebook, Twitter, Amazon con Alexa e Amazon Prime), per i quali non è necessario scrivere oltre sul potere raggiunto, sulla loro ideologia (la società di Google è stata ribattezzata Alphabet, come l’alfabeto ovvero l’inizio di qualsiasi comunicazione; Facebook che teorizza di aver dato al mondo intero la possibilità di esprimersi senza mediazione, mentre la stessa società è mediatrice per eccellenza con algoritmi che modificano l’opinione degli utenti...). Ma è necessario rilevare che i veri vincitori nella Pandemia e grazie ad essa sono proprio loro. Sembrerebbe quasi una magia che le loro ricchezze e il loro potere siano stati esaltati proprio dal Covid-19. Chi sa che cosa potrà succedere se ci dovesse essere a ruota un Covid-20.
Il Covid-19, è perfino superfluo dirlo, ha sconvolto la società civile e meno civile di tutto il mondo. Ha creato la necessità di una informazione martellante (ma l’ultimo rapporto Cisco ci informa che, di tutte le notizie date dai media sul Covid-19, oltre il 67% sono state fake news) sull’andamento di contagiati, di guariti, di morti. Ha limitato i contatti umani. Non solo gli eventi ma anche gli incontri sociali si sono ridotti quasi a zero. Numerosissime forme di arte sono state annientate... Per vincere in questo contesto, gli Ott avevano tutto: tecnologia, contenuti, merce da vendere a distanza, canali per consentire pubblicità martellanti per vendere sempre di più, intrattenimento di tipo nuovo come ha proposto Amazon Prime con tariffe concorrenziali, in quanto business strumentale. Ma non solo, hanno avuto numerose, numerosissime occasioni per dimostrare la loro potenza, per far pensare anche a chi ben comprendeva i rischi della loro invadenza nel privato, che comunque erano gli unici che potevano consentire di scoprire le novità, di riceverle in tempi strettissimi, di comprare a prezzi assolutamente ridotti rispetto al normale commercio. E soprattutto hanno avuto straordinarie occasioni per mostrare il loro potere sull’opinione pubblica, sui governanti fino alla provocazione di censurare uno sciagurato presidente degli Stati Uniti, come Donald Trump, ma pur sempre un presidente democraticamente eletto e verso il quale gli elettori avevano e hanno il diritto di essere informati anche su quelle pericolosissime e inqualificabili dichiarazioni che Trump ha fatto e fa.
Come Jules Verne anticipò nel 1870 la realtà dei sottomarini con il Nautilus, nel suo libro Ventimila leghe sotto i mari, al comando del capitano Nemo, la teoria del Grande fratello descritta da George Orwell nel 1948 con il libro 1984, è diventata realtà, piano piano all’inizio e con un’accelerazione pazzesca negli ultimi anni, attraverso l’avanzamento della tecnologia digitale e l’esplosione degli Ott. L’ho già scritto, ma vale ripeterlo, in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico della Bocconi, pochi anni fa, Tim Cook, capo di Apple, mise in guardia tutti noi su cosa e quante informazioni su di noi tutti, cittadini del mondo, erano custodite negli storage dei protagonisti della grande rivoluzione digitale. E aggiunse: «Se un giorno spuntasse un altro Hitler, con quelle informazioni potrebbe ridurre ciascuno di noi a un’ameba...».
La Pandemia ha permesso a chi opera nel progresso digitale e ha l’appellativo di Ott di moltiplicare appunto ricchezza e potere.
È sconfortante vedere come in una grande crisi sociale ed economica quale quella determinata in tutto il mondo (meno la Cina) dalla Pandemia, il loro potere economico e politico si sia moltiplicato senza limite. E più la Pandemia ha fatto e fa aumentare le loro ricchezze combinate con il potere politico, più si determina la povertà di chi non era ancora povero e la miseria infima di chi era già povero.
Può reggere qualsiasi società a una tale divaricazione?
Possibile che nel Paese dove è più intensa la coltivazione di questa pianta malefica che unisce potere a ricchezza, nessuno si sia ancora alzato a dire che il problema non è Trump, o non è più Trump, che si è autodistrutto da solo, ma che il problema sono i sistemi che hanno prima permesso a Trump di vincere e poi lo hanno abbassato al livello di essere addirittura censurato con due procedure di impeachment, l’ultima quando sta per lanciare la carica? Possibile, e vi è pessimismo che la situazione possa migliorare, perché gli Stati Uniti sono divisi in due come mai prima era successo: i seguaci di Trump sono senza limite nella loro protesta e trovano alimento proprio nella tecnica degli Ott, arrivando con i loro spostamenti tecnologici a generarne di nuovi.
C’è poi, ma non certo da ultimo, il più diretto concorrente degli Usa per potere economico e anche, sempre più, militare e tecnologico. Il grande quesito è: potrà la Cina fare da freno al potere degli Ott, creando quantomeno come sta facendo dei concorrenti per adesso autarchici, o la corsa al primato tecnologico finirà per accendere ancora di più i fuochi della manipolazione dei cittadini con l’alterazione dell’informazione (le fake news, giova ripeterlo, hanno già da sei mesi superato sulla rete le notizie vere) e con lo sfruttamento ancora più spinto del potere della tecnologia per diventare ancora più ricchi e quindi più potenti?
Proprio dalla Cina arriva un segnale, favorito certo da un regime fortissimo che unisce a ideologia socialista gli strumenti economici del capitalismo: la messa in disparte di Jack Ma, l’inventore di Alibaba, diventato miliardario, ma non ancora appagato e pronto a crescere con altre iniziative in Cina ma anche negli Usa dove la sua creatura è quotata a Wall Street. Il regime cinese ha deciso che Ma era diventato troppo potente e per questo, con metodi collaudati, ha fatto in modo che non apparisse da tempo in pubblico. Ci sono, in Cina, residenze che non sono prigioni ma alberghi con ogni comfort dove chi eccede viene messo in purga. Un metodo incompatibile per le democrazie classiche, ma certo efficace.
Qui nessuno auspica che i vari Jeff Bezos, Mark Zuckerberg, Larry Page siano invitati a uscire di scena, mettendoli al soggiorno in confortevoli alberghi. In quella che resta ancora una vera democrazia, non è neanche lontanamente immaginabile. Ma il modo per limitarne il potere e contenerne la ricchezza, e il modo, come abbiamo già visto su queste colonne, c’è ed è proprio la legge che garantisce la democrazia economica, cioè il fatto che nessuno possa diventare così potente e ricco da condizionare il pluralismo economico nell’interesse dei cittadini e consumatori che abbiano la possibilità di avere i migliori prodotti e servizi al miglior prezzo possibile e quindi nell’interesse della democrazia.
La riattivazione vera delle varie leggi antitrust sarà la prima prova per capire se Joe Biden avrà compreso che lasciar crescere il potere e la ricchezza degli Ott, come hanno fatto i due presidenti democratici prima di lui, ma anche il repubblicano George W. Bush, sta minacciando dalle fondamenta la stessa democrazia americana. Il terreno da recuperare è enorme perché per troppi anni, con una visione limitata del futuro, Bill Clinton, Bush e Barack Obama hanno pensato che creare dei giganti nel campo delle applicazioni tecnologiche dirette ai cittadini consumatori avrebbe accresciuto il potere degli Stati Uniti. Sì, ciò è avvenuto, ma quali mostri questa politica ha generato? Trump non è stato appunto accusato, immediatamente dopo la sua elezione, di aver usato, con l’aiuto della Russia, tutti i trucchi che permettono i social? E ora, non è forse vero che il pericolo di una crescita stabile dell’ideologia Trump e dei suoi seguaci passa proprio attraverso gli Ott e i suoi imitatori?
P.S. Parlare delle problematiche economiche e politiche degli Usa non distoglie dal focus sull’Italia, che, se non ci fosse l’Europa, sarebbe direttamente esposta alle degenerazioni provocate dal potere e dalla ricchezza degli Ott. Laicamente bastano poche parole sulla crisi di governo: Matteo Renzi ha pronunciato molte critiche fondate sul Next generation EU plan, tanto è vero che il testo è stato profondamente modificato; ha detto, sul modo in cui è stato personalizzata la gestione della cosa pubblica, parole severe, ma avallate in materia di norme costituzionali da un’autorità come il professor Sabino Cassese; quindi ha contribuito a un serio dibattito politico; ma non ha compreso che, come ai tempi del referendum, per vincere occorreva operare con maggiore pazienza e minore clamore, senza lanciare ultimatum proprio come esige anche la Pandemia. È il suo impulso che lo può mettere fuori gioco. Ma non ha detto cose infondate o senza peso.