la Repubblica, 16 gennaio 2021
La sindaca che dava ai ricchi i pacchi dei poveri
TORINO – Mazzancolle e capesante, comprate con i soldi dell’emergenza Covid, finivano sulla tavola del consigliere e dei suoi amici. Per gli altri, i bisognosi piegati dalla crisi della pandemia, c’era il «pacco per gli sfigati» e per alcuni nemmeno quello. «Lo sai che facciamo figli e figliastri», dicono parlando negli uffici comunali la sindaca di San Germano Vercellese, Michela Rosetta, 53 anni, leghista di area salviniana, e il suo consigliere Giorgio Carando, 63 anni, entrambi indagati per peculato e finiti ai domiciliari su ordine del gip del tribunale di Vercelli. È solo l’ultimo episodio della “gestione allegra” di un comune dove una chiesa è stata danneggiata per demolirla e dare il via al progetto di una piazza con parcheggio.
E tra i «figliastri» c’erano gli stranieri come la donna marocchina, madre single di due bambine, una disabile, a cui la sindaca ha negato il pacco alimentare di aiuti dopo che la signora aveva chiesto che non le inviassero prodotti a base di carne di maiale per motivi religiosi. «Non è che perché sei marocchina puoi avere tutti i diritti», le avrebbe urlato la sindaca davanti alle impiegate comunali quando la signora si era presentata in municipio.
Per questo il pm Davide Pretti che coordina l’indagine, condotta dai carabinieri del comando di Vercelli, che ha dimezzato la maggioranza del piccolo comune con 5 misure cautelari e 12 indagati, ha ipotizzato anche l’aggravante della discriminazione e dell’odio razziale. La situazione di indigenza della donna era nota a molti tanto che anche il vigile del paese si era offerto in qualche occasione di pagare pane e latte per lei e le sue figlie. Anche un’anziana che vive del reddito di cittadinanza viene negato il pacco. Ben diverso il trattamento riservato a una famiglia, con un reddito mensile di settemila euro, a cui il Comune aveva concesso il «pacco ricco», quello confezionato con i prodotti di qualità scelti personalmente dal consigliere Carando che le telecamere del Comune riprendono mentre entra nel magazzino comunale per servirsi dei prodotti che preferisce, li carica su una Mercedes ultimo modello e li porta a casa. Gli investigatori gli contestano 18 episodi, tra marzo e novembre, e le intercettazioni ambientali raccolte negli atti raccontano delle preferenze culinarie del consigliere che ama mazzancolle, capesante tropicali e carciofini surgelati. «Non dite in giro che stiamo dando roba migliore a voi», si raccomandavano con i destinatari dei prodotti più buoni acquistati con 9.800 euro di fondi per l’emergenza erogati dal ministero. «Gli indigenti sono sempre aiutati», si difende la sindaca, assistita dal suo legale Roberto Capra. «Alla mia cliente non viene contestato alcun episodio di distrazione», spiega il legale.
Riguardo alla chiesa è indagato un altro consigliere, Maurizio Bosco. È la chiesa sconsacrata della Madonna di Loreto, abbattuta il 3 febbraio 2020 perché pericolante. Secondo la procura l’amministrazione chiese a una ditta compiacente di danneggiarla per legittimare la demolizione.