La Stampa, 16 gennaio 2021
Il piano di Biden
Volevano catturare e ammazzare i parlamentari. Diversi procuratori americani si sono convinti che questo fosse il piano degli assalitori del Congresso, mano a mano che vengono interrogati, nelle oltre 170 inchieste già aperte dall’Fbi. E la Speaker della Camera Pelosi vuole aprire un’indagine, per scoprire se tra i suoi colleghi ci sono complici che hanno aiutato gli aggressori. Sono notizie drammatiche, che sommate all’impeachment di Trump in attesa di processo al Senato, rendono difficile il compito del successore Biden. Il nuovo presidente però si è dato come obiettivo riunificare l’America, e giovedì ha iniziato a farlo presentando un piano da 1,9 trilioni di dollari, con cui intende aiutare i cittadini in difficoltà, rilanciare l’economia, e accelerare le misure contro il Covid.Il procuratore di Phoenix che ha in carico Jake Angeli pensa che lo “Sciamano” non sia solo un fenomeno folkloristico. In una nota lasciata al vice presidente Pence, con cui lo avvertiva che «la giustizia sta arrivando», il giudice ha letto l’intenzione di usare violenza. L’avvocato di Angeli ha detto che il suo cliente si aspetta il perdono dal presidente, perché era andato al Congresso su suo invito. Se così fosse, Donald sarebbe complice di un complotto per colpire il proprio vice. Il Washington Post infatti ha rivelato che un minuto dopo l’evacuazione di Pence, la folla che minacciava di impiccarlo era arrivata nella sala dove si trovava. Stesso discorso per il tenente colonnello in pensione Larry Rendall Brock, che secondo il procuratore di Fort Worth Jay Weimer si era portato le manette di plastica per sequestrare i parlamentari.Pelosi ieri ha detto che vuole accertare se alcuni colleghi sono stati complici di questi reati, e quindi vanno incriminati. Ali Alexander, organizzatore del movimento «Stop the Steal», ha denunciato che tre deputati repubblicani, Paul Gosar e Andy Biggs dell’Arizona, e Mo Brooks dell’Alabama, hanno aiutato l’attacco, accompagnando i leader in una ricognizione di Capitol Hill il giorno prima.La Speaker ieri non ha rivelato quando trasferirà l’articolo dell’impeachment al Senato, per avviare il processo. Se lo facesse il 19 gennaio, quando la Camera alta riaprirà, rischierebbe di far coincidere l’inizio del giudizio con l’Inauguration di Biden, rovinandola. È più probabile che aspetti, anche perché la chiave della condanna sta soprattutto nella posizione che sceglierà il leader dei senatori repubblicani McConnell. Pelosi però ha annunciato che chiederà al generale Russel Honoré, già gestore degli aiuti dopo l’uragano Katrina, di rivedere la sicurezza a Capitol Hill, aggiungendo che «c’è molta voglia di una commissione come quella dell’11 settembre per indagare sui fatti del 6 gennaio». Così si prepara all’eventualità dell’assoluzione di Trump dall’impeachment, perché la commissione servirebbe a tenerlo sotto bastone, impedirgli di ricandidarsi nel 2024, e magari farlo incriminare dalla giustizia ordinaria.In questo clima si spiega lo stato d’assedio con cui Washington si prepara all’Inauguration, che però Biden vuole concentrare sulla cura delle ferite nazionali. Il primo passo è stato il piano da 1.900 miliardi annunciato giovedì sera, che si basa su tre punti: 400 miliardi per combattere il Covid, accelerando i vaccini; 1 trilione di aiuti alle famiglie, che includono un assegno da 2.000 dollari per i cittadini più in difficoltà, aumento dei crediti fiscali per i figli e della paga minima a 15 dollari l’ora; 440 miliardi per comunità e imprese, di cui 350 indirizzati a colmare i buchi nei bilanci delle amministrazioni locali. Biden considera questo piano come un acconto, in vista di altre misure finalizzate a riformare l’economia, proprio per rispondere al disagio che ha aiutato Trump ad emergere. Secondo il Pew Center, la popolarità di Donald è scesa al 29%, e Joe è convinto di poter riunificare il Paese partendo dalla soluzione dei suoi problemi pratici. —