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 2021  gennaio 15 Venerdì calendario

In Costa d’Avorio c’è troppo cacao

Magazzini stracolmi di cacao. In Costa d’Avorio, il principale produttore mondiale dell’ingrediente del cioccolato, non si sa più dove stoccare le fave: la pandemia, come racconta l’Agenzia Reuters, ha causato un forte rallentamento nella domanda globale di cacao e ha portato a un accumulo di circa centomila tonnellate di fave nell’entroterra del Paese africano, dove viene coltivato il cacao.Scorte del tutto indesiderate, perché anche i magazzini dei porti ivoriani sono saturi, dopo che i produttori di cioccolato e gli acquirenti delle industrie dolciarie europee e americane hanno chiesto uno slittamento delle consegne programmate per l’ultimo trimestre dell’anno, che sono state ricalendarizzate per il periodo gennaio-marzo.
Le centomila tonnellate di fave bloccate nelle aziende agricole e nelle cooperative dei produttori di cacao sono una cifra importante, perché equivalgono a un terzo della produzione mensile ivoriana riferita a questo periodo. Il Consiglio del caffè e del cacao della repubblica africana sta cercando di intervenire per riposizionare il mercato e cercare un nuovo equilibrio tra la produzione e l’esportazione, rallentando i flussi dalle campagne. «Ma è un circolo vizioso», ha spiegato un esportatore alla Reuters. «Non abbiamo abbastanza spazio per continuare ad acquistare cacao e conservarlo. Se riprendessimo subito le esportazioni in Europa e negli Stati Uniti allora si potrebbe fare, ma al momento è impossibile».
Le vendite che procedono al rallentatore si ripercuotono anche sulle quotazioni della materia prima, con gli agricoltori preoccupati: 1.800 dollari a tonnellata non sono sufficienti – dicono i produttori – perché ne servirebbero almeno 3.100 per vivere dignitosamente. Dunque prezzi bassi, flussi verso la costa bloccati, cacao che si accumula in azienda e non c’è la liquidità necessaria per le operazioni colturali. «I pagamenti si sono fermati a dicembre», si è sfogato Philippe Ipou Kouadio, capovillaggio che coltiva 40 ettari nella regione di Soubre, il cuore della cosiddetta cintura del cacao. «Non possiamo far fronte alle spese per la scuola dei nostri figli».
Il meteo, almeno per il momento, è dalla parte degli agricoltori. In Costa d’Avorio da metà novembre a marzo si è nella stagione secca, ma nelle ultime settimane le precipitazioni sono state abbondanti e sopra la media: dopo l’acqua, poi, il sole. E questa è una buona notizia per il raccolto intermedio, che inizierà ad aprile e si protrarrà sino a settembre: si prevedono volumi interessanti e la speranza è che nel frattempo gli acquisti di cacao tornino alla normalità.