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 2021  gennaio 15 Venerdì calendario

Pesca, la ministra inglese non legge gli accordi per fare il presepe e ora perde 1 milione al giorno

Il ministro britannico della Pesca, la conservatrice Victoria Prentis, ha ammesso di non aver letto il testo dell’accordo commerciale fra il Regno Unito e l’Unione europea che regola il settore di cui è responsabile, perché “ero troppo occupata a organizzare il presepe vivente” della sua circoscrizione elettorale, Banbury, nel North Oxfordshire. In effetti un tweet del 24 dicembre la vede sorridente fra i suoi elettori vestiti da pecore e pastori, con sullo sfondo una chiesa di campagna.
È stata lei stessa a rivelarlo, quando le è stato chiesto come pensa di affrontare il disastro che si è abbattuto sul settore della pesca pochi giorni dopo la firma dell’accordo, con le flotte british che perdono un milione di sterline al giorno in pesce invenduto a causa delle complicazioni e lungaggini burocratiche associate alla scelta britannica di uscire dal mercato unico europeo e un terzo dei pescherecci scozzesi che nemmeno lasciano i porti. La sua soluzione: “Esportiamo in Unione europea il 70% di quanto peschiamo e abbiamo l’ambizione di continuare così, ma sono certa che in futuro vorremo mangiare quote maggiori del nostro pesce”. Il ragionamento non ha convinto né i pescatori inferociti, che nell’attesa saranno – ha promesso Boris Johnson – compensati con iniezioni di denaro dei contribuenti, né il pubblico, che invoca le sue dimissioni. È il battito delle ali della farfalla: in Scozia, dove la pesca è un settore fondamentale, il consenso per i conservatori, già precario, è precipitato di 5 punti da dicembre. Voti che potrebbero andare ad allargare le file della causa indipendentista e creare al governo un problema politico, non risolvibile con sovvenzioni pubbliche.
Intanto, sempre per ragioni logistico-burocratiche, nei supermercati dell’Irlanda del Nord si svuotano gli scaffali.
E ieri il capo negoziatore Ue Michel Barnier ha chiarito al Financial Times che sì, alcuni dei ritardi si risolveranno quando gli esportatori avranno preso confidenza con i nuovi adempimenti; ma altri, più strutturali, sono la polpetta avvelenata della Brexit.