Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2021  gennaio 14 Giovedì calendario

I bambini nella Costituzione tedesca

I diritti dei bambini devono essere riconosciuti e tutelati nella Costituzione. In piena pandemia, la Große koalition ha trovato il tempo per proporre la riforma dell’articolo 6, che già tutela il matrimonio e la famiglia, ma non terrebbe abbastanza conto dei diritti dei figli. La convenzione delle Nazioni Unite per la difesa dei bambini risale al 1989, l’anno in cui cadde il Muro, e da allora la Germania non ha trovato il tempo per tenerne conto.
La riforma deve essere approvata con una maggioranza dei due terzi al Bundestag, il governo non ha i voti sufficienti, trovare un’intesa è difficile, e mancano otto mesi alle elezioni (26 settembre). Probabile, anzi quasi sicuro, che si dovrà ricominciare durante la prossima legislatura. La proposta della socialdemocratica Christine Lambrecht, ministro della giustizia, risale al novembre del 2019, e la Cdu/Csu ha lottato a lungo per modificarla. Il risultato è un fauler Kompromiss, come in tedesco si traduce inciucio, un compromesso marcio letteralmente, secondo i Verdi e la Linke. Per i partiti dell’opposizione in realtà l’articolo 6 nella sostanza non cambia, si gioca soltanto con le parole. Riportare i due articoli, il vecchio e il nuovo, e spiegare la traduzione richiederebbe più di una pagina.

Anche l’Fdp, il partito liberale, non è d’accordo, per opposti motivi: si esagera, lo Stato non può gestire i rapporti tra genitori e figli. Ed è la preoccupazione anche dei cristianodemocratici, che controvoglia hanno ceduto alle pressioni dell’Spd, partner di minoranza nel governo.

La Costituzione protegge già «in modo particolare» il matrimonio e la famiglia, i coniugi possono anche essere dello stesso sesso, e non sposati, pagano meno tasse grazie allo splitting (il reddito di lui e lei viene diviso per due, e l’imponibile viene calcolato separatamente), gli assegni per i figli sono molto più generosi che in Italia. Ma si ribadisce che lo Stato non deve interferire nell’educazione dei figli, può solo intervenire se i genitori non sono in grado di badare ai piccoli, che possono essere tolti a padre e madre per un certo periodo. In casi gravi si perde la patria potestà. Ma non basta: i bambini non vengono considerati soggetti giuridici, con il diritto di far sentire la loro voce. Anche con la riforma, si assicura, non verrà toccato il diritto dei genitori.

In realtà, nella nuova formulazione l’articolo 6 rimane nel vago, non si precisano in modo chiaro i limiti di intervento dello Stato. Una formula ideale e buonista poco concreta. In sintesi: come si darà ascolto alla voce dei bambini, e chi deciderà se i genitori sono «cattivi» o «incapaci»? Lo Jugendamt, l’ufficio per i minori, fu istituito ai tempi del Kaiser, e interviene a difesa dei bambini maltrattati. A volte sotto accusa perché troppo severo, e altre troppo distratto.

In passato l’Italia veniva chiamata con affettuosa ironia Bambinosland. Gli italiani viziavano i figli, li vestivano con abitini firmati, li accompagnavano a scuola in auto anche per poche centinaia di metri, e così via. Ma oggi il tasso di natalità tra Italia e Germania è quasi alla pari, all’ultimo posto in Europa. I bambini sono rari nella Berlino dove vivo, nel mio palazzo quando ci venni ad abitare una quindicina d’anni fa trovai solo due sorelline sui dieci anni. E oggi vivono altrove e non hanno figli, mi racconta la loro madre. I pochi bambini vengono coccolati da mamme e papà come nella Sicilia della mia infanzia. Ma a scuola andavo sempre per conto mio, accompagnando mio fratello più piccolo. I bambini devono essere protetti, ma le mamme tedesche hanno paura che si spieghi loro come badare al loro prezioso figlio unico.