la Repubblica, 14 gennaio 2021
Il prof che s’è giocato gli 11mila della gita scolastica
Gli 11 mila euro versati dai genitori per l’organizzazione delle gite scolastiche della scuola media di Pinerolo (Torino) erano finiti in tasca al professore di musica con il vizio del gioco d’azzardo. «L’ha fatto perché era ludopatico, incapace di controllare i suoi impulsi», ha spiegato l’avvocato, Luca Paparozzi, che lo difende nel processo per peculato e che ha chiesto ai giudici di comprendere la situazione di fragilità nella quale l’insegnate si trovasse all’epoca dei fatti: travolto nel gorgo della ludopatia al punto di non riuscire più nemmeno a pagare le bollette. Il Tribunale ha concesso una perizia psichiatrica che potrebbe scagionarlo del tutto nel caso fosse riconosciuta l’infermità totale. Sentita, in aula, la psicologa e psicoterapeuta dell’Asl che lo seguiva, ha raccontato il percorso di cure del prof: «Si era presentato da noi nel 2014 in seguito alla separazione dalla moglie chiesta da lei proprio per i problemi con il gioco. Pensava di farcela da solo, ma non è stato così. Ed è ritornato nel 2018 in seguito al licenziamento e adesso ha smesso di giocare da due anni».La psicologa ha detto che «chi sviluppa la ludopatia rimane vulnerabile a lungo» e che «è possibile non ricaderci, ma occorre seguire un adeguato percorso terapeutico». Si è dovuto rassegnare il pm di Torino che rappresenta l’accusa, Giovanni Caspani. «In un primo tempo – ha detto in aula – pensavo che l’accertamento fosse inammissibile. Poi ho appurato che secondo tre sentenze della Cassazione, la ludopatia incide sulla capacità non di intendere, ma su quella di volere, nel senso che chi ne è colpito non riesce a resistere a determinati impulsi».