Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2021  gennaio 13 Mercoledì calendario

Da Google a Fecebook arriva il blocco delle donazioni ai repubblicani (e non solo)

I giganti dell’economia americana sono diventati il “quarto ramo” del governo e i loro amministratori delegati i più veloci a prendere provvedimenti dopo l’attacco al Campidoglio di Washington del 6 gennaio.Facebook ha annunciato il congelamento delle donazioni a repubblicani e democratici almeno per i primi tre mesi dell’anno. Anche Microsoft e Google faranno lo stesso. Altre multinazionali hanno preso chiaramente le distanze dalla Casa Bianca, annunciando il taglio dei finanziamenti solo nei confronti di quei repubblicani che si sono opposti alla certificazione della vittoria di Joe Biden. Tra queste figurano Amazon e due tra le banche di affari più importanti d’America, JPMorgan Chase & Co e Morgan Stanley. Anche la catena internazionale di hotel Marriott ha congelato le donazioni ai rappresentanti conservatori che volevano fermare la conferma di Biden, senza indicare quanto durerà il provvedimento. Il gigante della chimica Dow ha, invece, dichiarato che il blocco dei fondi durerà per un “intero ciclo elettorale”: si va dai due anni per i rappresentanti della Camera ai sei de i senatori.Conservatori nel mirino anche dell’azienda di telecomunicazioni At&T, Airbnb e Coca Cola che, in un comunicato, ha dichiarato: «Questi eventi incideranno sulle nostre future decisioni».Gli amministratori delegati hanno potere e un mercato che li obbliga a non perdere la fiducia in un settore che, rispetto alla politica, ha tempi molto più veloci. In piena crisi globale per la pandemia, non vogliono rischiare un crollo di fiducia. Anche Citigroup, Bank of America e Goldman Sachs rivedranno le loro linee guida di finanziamento alla politica, così come Exxon Mobil, la catena di grandi magazzini Target, quella di farmacie Cvs e la Ford Motor Co.Tra i politici più colpiti c’è il controverso senatore del Missouri, Joshua Hawley, 41 anni, repubblicano rampante, indicato come uno tra quelli che più hanno istigato i manifestanti a marciare verso Capitol Hill. A Hawley è stato comunicato che non riceverà donazioni da JP Morgan, Marriott, Commerce Bank, Anthem Inc e Boston Scientific Corp, che gli hanno versato dal 2017 al 2020 tra i duemila e i diecimila dollari l’anno. «I leader politici – ha commentato Peter Scher, manager di JP Morgan – dovrebbero concentrarsi sull’azione di governo e su come aiutare chi si trova in condizioni di estremo bisogno. Ci sarà tempo in futuro per fare campagna politica, ma non ora». E, in ogni caso, sarà senza i dollari di molti big dell’economia.