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 2021  gennaio 12 Martedì calendario

Manzoni, Sciascia e la mafia

Se è vero che «non Dio ha creato il mondo, ma sono i libri che lo creano», val la pena saltare tra gli anniversari e andare dal 1921, anno di nascita di Sciascia, al 1821, l’anno del Fermo e Lucia. Rileggendolo per cercare se stesso, Sciascia aveva scoperto che Manzoni, a sua volta rileggendo il Don Chisciotte in spagnolo, lingua che non conosceva, si era imbattuto nella parola “mafia” che, con Il giorno della civetta, nel 1961 avrebbe poi cambiato per sempre la letteratura italiana dell’impegno. Con l’ansia creativa di «risciacquare i panni» Manzoni si era immerso in Cervantes per trovarvi le parole che avrebbero dato consistenza di politicante al suo Antonio Ferrer, il gran cancelliere della rivolta del pane che pronuncia in spagnolo e sottovoce – «Pedro, adelante, con juicio» – le verità che in italiano nasconde alla folla. Ecco: nel Fermo e Lucia questa verità è indicata con tanti… puntini. Entra in scena nel 1827 e si perfeziona nell’edizione del 1840 quando l’español di Manzoni era certamente migliorato. E infatti ad eccitare Sciascia fu la lista di parole spagnole simili al milanese che Manzoni si era divertito (nel 1843?) a estrarre dal Don Chisciotte. A trascriverla fu il cognato Giuseppe Borri: finca, papeletta, adeal, barador, balandra, tejar… e – colpo di scena sciasciano! – mafia, ma con lo strambo significato di «astuzia, malizia». A lungo inseguendo questa bizzarria manzoniana, Sciascia chiese aiuto persino al popolo spagnolo con un appello sul Paìs. Ma nel Don Chisciotte nessuno ha mai trovato la parola “mafia”. Era un refuso del proto: non mafia ma maña. Paolo Squillacioti, curatore delle opere di Sciascia, pensa che quel refuso sedusse così tanto Sciascia perché ne accarezzava l’ossessione. Ma ecco il punto: sempre il refuso è la fonte falsa di una scienza vera.«Nei Promessi Sposi — spiegò Sciascia – non c’è la parola, d’accordo, ma c’è la cosa»: i bravi (picciotti), gli avvocati, la malavita al governo. «In Lombardia finì perché arrivarono gli austriaci. In Sicilia restarono gli spagnoli».