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 2021  gennaio 12 Martedì calendario

Periscopio

Davanti a noi sta un uomo inquietante che ha accettato di presiedere due governi di segno opposto senza battere ciglio, annegando la politica in una pantano di potere senza idee. Biagio De Giovanni, già europarlamentare del Pd, Pds, e Dp. Il Mattino.
Conte rimane assediato a Palazzo Chigi. Vive ogni richiesta come una minaccia e presenta provvedimenti, pensiamo quelli sui servizi segreti, discutibili e non condivisi nella maggioranza. Pier Ferdinando Casini, già presidente della Camera, oggi senatore delle Autonomie (Giuseppe Alberto Falci). Corsera.

Ha poco da festeggiare la Repubblica, un giornale che nei suoi primi quarant’anni di vita ha avuto due soli direttori (Scalfari e Mauro) e negli ultimi quattro ne ha avuto addirittura tre (Calabresi, Verdelli, Molinari). Giovanni Valentini. Il Fatto quotidiano.

Saviano al Corriere della Sera è riuscito a mettere d’accordo tutti, nel disaccordo contro di lui. La notizia infatti è stata immediatamente accompagnata su Facebook da circa 4.200 commenti di lettori, di tono unanimemente negativo. Gianluca Veneziani. Libero.

Matteo Renzi minaccia e tiene in scacco la maggioranza (di cui fa parte) aprendo ipotesi di crisi, rinviate di continuo. Giuseppe Conte replica che si dimetterà solo se sarà sfiduciato dal parlamento. È così passato più di un mese con l’attività politica bloccata. Cesare Lanza. La Verità.

Io, per esempio, non stimo Domenico Arcuri il quale, a mio giudizio, procede a tentoni, però non lo voglio morto, semplicemente auspico le sue dimissioni. Vittorio Feltri, Libero.

Alexis de Toqueville (1805-1859) nella Democrazia in America, ha messo in guardia dal rischio congenito in ogni sistema elettorale: il pericolo della dittatura della maggioranza. Pericolo che si può schivare solo rafforzando le costituzioni indipendenti, il cui compito primario è salvaguardare il primato della legge dalle incursioni del governo degli uomini. Giuseppe De Tomaso, Gazzetta del Mezzogiorno.

Sullo scrittoio dello studio di Giorgio Forattini ci sono, a mazzi o allineate, centinaia di matite e pastelli di ogni colore. «Sembra il bottino di un furto in cartoleria», osservo. «I ferri del mestiere», replica. «Ogni santo giorno, disegno per me stesso una vignetta. Poi, la metto su internet» «Gratis et amore Dei?», chiedo. «Sì. Mi basta che altri la vedano. Amo il mio lavoro». Giorgio Forattini, disegnatore satirico (Giancarlo Perna). Libero.

Nenni e mio padre si rispettavano. Quando arrivò la notizia che sua figlia Vittoria era morta ad Auschwitz, mio padre volle andare di persona a dargli la notizia. Maria Romana De Gasperi (Aldo Cazzullo) Corsera.

Keep calm, it’s only a Beta. Giuseppi, che per tutta la vita ha incarnato lo stereotipo dell’uomo beta, sta forse cercando disperatamente di ricorrere al maschio alfa per antonomasia Silvio Berlusconi per salvarsi la pelle? Il sussulto di testosterone è forse dovuto al fatto che il Premier sta vedendo svanire, oltre che Palazzo Chigi, anche il disegno del suo partito personale? Il progetto della «Lista Conte», per di più, sta mettendo in crisi anche «Giuseppi e Rocco», la più eccentrica coppia politica del 2020. Luigi Bisignani. Il Tempo.

Walter Veltroni: chi è costui? Un saggista, un romanziere, uno scrittore di testi teatrali? Uno sceneggiatore? Un regista? Un documentarista? Un editorialista? È un po’ tutte queste cose insieme e forse anche di altre che conosciamo poco. Forse è anche un poeta della domenica, un pittore notturno o si spinge ad aiutare anche la moglie architetto. L’unica cosa certa sembra, anzi sembrava, che avesse da tempo abbandonato la politica per dare sfogo (dopo anni di autorepressione) alla creatività libera in molteplici direzioni Ma non è vero. Aldo Forbice, la Verità.

Il mio guardare al Pci è come se uno guardasse una cattedrale: è stato ampiamente dimostrato che Dio non è esiste, però vedi una cattedrale, o Giotto che restano opere magnifiche. Dobbiamo però anche guardarci da un tipico effetto della nostalgia, pensare di aver vissuto una esperienza del tutto unica: se chiedi a un vecchio democristiano, socialista, fascista, magari la racconterà con parole e sentimenti non molto diversi dai miei. Fabrizio Rondolino, scrittore autore di Nostro Pci (Susanna Turco). l’Espresso.

Il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, che non si potrà ricandidare, ha deciso di trascorrere i suoi ultimi mesi da sindaco facendo il giro dei talk televisivi (da Giletti a Non è l’arena è ospite fisso). Sentenzia, dice la sua su tutto. Probabile stia cercando una nuova collocazione, un lavoro. Spregiudicato, ambizioso, efferato improvvisatore. Quel pomeriggio, in ascensore, gli chiesi se avesse pronta una squadra per la giunta. Rispose: «No. Io ho pensato solo a vincere». Fabrizio Roncone. 7.

Oggi, a 61 anni io e a 57 Stefano, ci sentiamo più forti, maturi, completamente focalizzati sul nostro lavoro: entrambi, quando vediamo certe cose (la signora che ricama, ma anche quella che fa a mano le orecchiette, che impasta il pane con il lievito madre) ci emozioniamo allo stesso modo. Questi sentimenti li proviamo da sempre, ma ora li abbiamo messi davvero a fuoco: abbiamo preso coscienza che la bellezza della manualità, delle cose fatte bene, dell’alto artigianato, è diventata basilare nel nostro modo di vivere, di pensare, di essere. Sono le radici della cultura italiana e sono anche le radici della nostra personalissima cultura, Domenico Dolce (Daniela Monti). Corsera.

Fu questione di due mesi, e al ginnasio con stupore mi sono accorta che era vero: ero una donna, e qualche ragazzo cominciava a guardarmi. Dunque quel mattino a San Candido il giovane alpino timido, per primo, ci aveva detto della mia metamorfosi. Io mi ero arrabbiata, tu, invece, avevi compreso. E avevi sorriso: come quando le rose sul tuo terrazzo cominciavano a fiorire. Forse, fra te, sorridevi anche del parallelo arrossire di due adolescenti, che ricominciavano il gioco eterno della vita; e del mio arrabbiarmi, perché era chiaro che ancora non capivo cosa mi stava succedendo. Rivedo la tua faccia, nel sole della Val Pusteria. Sorridi ancora così, ne sono certa, guardando mia figlia Caterina, i bei capelli lunghi ondeggianti sulla schiena. E, papà, io non so come sia: ma più ti allontani nel tempo e più mi diventi così straordinariamente presente, quasi fossi sempre più vicino. Marina Corradi, scrittrice. Gazzetta di Parma.

La tecnologia corre più veloce dei libri che la vogliono descrivere. Carlo Nordio. Il Messaggero.

L’amore è bello perché ci dà l’illusione di essere indispensabili almeno alla persona che amiamo. Roberto Gervaso.