il Fatto Quotidiano, 12 gennaio 2021
Intervista a Marracash
Molti addetti ai lavori avevano dato per scontato l’ssedio di Sfera Ebbasta con il suo nuovo album Famoso ed invece è Persona il disco più venduto del 2020 (dati Fimi): “Contentissimo e poi non me l’aspettavo”, racconta Fabio Bartolo Rizzo, in arte Marracash. Flemmatico, riflessivo, lucido come pochi altri nella scena rap italiana, forse solo Fibra. Ha un tour sold-out – con quattro date al Forum di Milano – rimandato più volte a causa Covid: “C’è un nuovo pubblico che mi segue e anche per me c’è una maturità con la quale fare i conti. Secondo le voci di corridoio, si dovrebbe tornare nei palasport a settembre 2021”. È anche il vincitore morale dell’era rap dello streaming, capace di conquistare il cuore degli adolescenti – che inseriscono la sua Crudelia nelle loro playlist – riuscendo a entrare nel loro immaginario: “Mi piace l’idea che un ragazzino a cui piace Tha Supreme – al quale riconosco un grande talento – ascolti il mio disco, non è scontato”.
Dovresti quasi ringraziarla questa Crudelia per l’ispirazione…
La mia ex relazione era maudit, oscura e malata eppure è stata la scintilla per iniziare l’album. Ringrazio soprattutto me stesso, perché sono riuscito a reagire bene dopo questa esperienza, altri si sarebbero ammazzati.
Passeranno altri tre anni di distanza come per il precedente album?
No, nemmeno un anno, anzi è imminente. È il proseguimento di questo filone d’oro che ho scoperto: la forma-canzone, il “rap maturo”.
Hai citato “Persona”, il film di Ingmar Bergman
La mia seconda passione è il cinema. Vedo una miriade di film, mi interessa il tipo di linguaggio usato dai registi: mi ispira e uso frullare citazioni.
“Scrivere testi è facile, fa brutto viverli”, sei un cantautore?
Faccio fatica a rapportarmi a De André o Guccini perché provengo dal rap. Preferisco Mogol-Battisti perché con loro la forma-canzone prende il sopravvento. Per me l’inarrivabile è Vasco: la sua poesia è semplice e piena di vita, profonda.
La tua opinione sui social è controcorrente.
Dico spesso che Beethoven non avrebbe scritto le sue opere se ci fosse stato YouTube. Il chiacchiericcio incessante in cui tutti giudicano, tarpa le ali e fa tendere tutto verso il basso. Finisce che te la tieni per te l’opinione.
Nell’album parli di fallimento: in un mondo di vincenti parli del contrario.
Il disco insegna ai ragazzi a fallire. Il fallimento fa parte della storia di chiunque, anche dei vincenti, anzi soprattutto. I ragazzini – almeno da quello che vedo – hanno confuso il fine con il mezzo. Avrò quell’orologio e cambierà tutto, la gente mi apprezzerà, scoperò. Glielo darei per un anno l’orologio per far capire che non cambia niente.
La maglietta di Gucci a 500 euro citata in “L’ego”…
Quando sei piccolo vuoi essere accettato. Il pensiero dominante è: devi avere Gucci per esserlo. Non gliene frega un cazzo di Gucci, gli hanno insegnato di fare così per vincere. Conosco genitori che hanno problemi perché questa cosa diventa incontrollabile.
Offri vie di uscita: “il rispetto è la guardia del corpo”.
Quello che propongo come alternativa è sempre idealismo, spero attecchisca. Essere rispettati è una cosa immateriale: ora che il disco è andato benissimo ho un sacco di proposte di reality e sono tanti soldi.
Salmo ha rinunciato a “X Factor” e ha realizzato “Machete Mixtape”…
È quello che farò anch’io. Mi metto a fare musica.
“Il sonno della ragione vota Lega. Salvini se lo contesti o già se lo citi, manda faccina e bacini”. Il rischio è che l’istantanea sia uno snack che si logora…
Come fai oggi a uscire con un album che non menziona quello che sta succedendo? Anche col rischio che poi quello che scrivi diventi vecchio a breve. Spero che il Covid sia l’occasione per ripensare questo materialismo esasperato. I cantautori avevano un contesto alle spalle: quello che loro dicevano influenzava l’elettorato.
Il tuo primo mestiere è stato il perito elettrotecnico.
Non so neanche avvitare una lampadina.
Ti chiamavano marocchino per la pelle scura. E hai scelto Marra nel tuo nome d’arte.
Il mio unico credo è farsi accettare così come si è. Fare in modo che gli altri ti accettino e accettino quello che tu vuoi dalla vita è l’unica vittoria possibile.