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 2021  gennaio 11 Lunedì calendario

Missili intercontinentali, un sottomarino lanciamissili, testate nucleari tattiche, satelliti-spia e droni. Il discorso di 9 ore di Kim al partito

Che cosa ha in mente Kim Jong-un per dare il benvenuto a Joe Biden? Nel 2017 richiamò l’attenzione di Donald Trump con una serie impressionante di test nucleari e missilistici. Dopo aver rischiato una rappresaglia («fuoco e furia annienteranno l’uomo razzo» arrivò a dire Trump), Kim ottenne tre vertici spettacolari con il suo avversario americano. Il negoziato con gli Stati Uniti si è bloccato dal 2019, quando Trump lasciò solo il Maresciallo nordcoreano al tavolo di Hanoi, dopo aver accertato che non avrebbe mai rinunciato all’arsenale nucleare. Da allora la questione coreana è uscita dall’agenda politica americana ed è stata evocata da Biden durante un dibattito elettorale, per rinfacciare a Trump di aver «abbracciato canaglie come il dittatore di Pyongyang».
Ora Kim sta uscendo dal lungo letargo. Dal 5 gennaio, il Leader Supremo è impegnato nel Congresso del Partito dei Lavoratori, un evento eccezionale per Pyongyang: è solo l’ottavo dal 1948, quando fu proclamata la Repubblica Popolare Democratica di Corea. Sono diversi i segnali usciti dalla Casa della Cultura dove sono riuniti settemila delegati. Immagini selezionate dalla propaganda per il fronte interno e il mondo.
La tv statale ha inquadrato la grande sala: nessuno dei partecipanti indossa la mascherina, per dimostrare che la Nord Corea non è stata colpita dalla pandemia. Il Paese da un anno ha sigillato la frontiera con la Cina, per tenere lontano il Covid-19.
Le pareti dei corridoi del palazzo sono coperte dalle gigantografie di Kim. La telecamera ha fatto un primo piano di un quadro con il Leader in uniforme militare da maresciallo: giubba bianca con spalline, alamari dorati al colletto, greche sui polsi; sulla scrivania, a portata di mano, si notano un fucile e un binocolo. È la prima volta che Kim si esibisce in abiti da generalissimo.
E alle forze armate nei sei giorni del Congresso ha dedicato i passaggi chiave dei suoi discorsi, durati complessivamente nove ore. Ha promesso di potenziare la difesa per «contenere e sottomettere gli Stati Uniti, che sono l’arcinemico e il grande ostacolo che blocca il nostro sviluppo». Nella lista dei desideri Kim ha elencato (minacciato): nuovi missili intercontinentali con una portata di 15 mila chilometri, alimentati con combustibile solido (che permette il lancio in tempi ridotti rispetto a quello liquido, ndr); un sottomarino lanciamissili; testate nucleari tattiche, leggere e di piccole dimensioni; satelliti-spia; droni. Il discorso potrebbe essere il preludio alla ripresa dei test missilistici e nucleari. Anche se il dittatore ha osservato che se Washington «ritirasse la sua politica ostile si potrebbero stabilire nuove relazioni».
Kim ha ammesso che il piano quinquennale di sviluppo economico «ha dato pessimi risultati in quasi tutti i settori». L’allarme coronavirus ha dato il colpo di grazia: l’80% dell’interscambio commerciale con la Cina è stato cancellato nel 2020, per effetto della chiusura sanitaria della frontiera. A ottobre la Nord Corea ha potuto spedire in Cina merci per meno di due milioni di dollari di valore.
Kim non sembra avere idee alternative a quella di rendere l’economia nordcoreana «autosufficiente», cioè autarchica. Per galvanizzare l’assemblea ha promesso la costruzione di 50 mila abitazioni a Pyongyang dove però non è riuscito ancora a far completare il cantiere del nuovo ospedale.
È evidente che le sanzioni internazionali rendono impraticabili le ambizioni di sviluppo economico. Ma se nemmeno Trump, che pure inseguiva un successo negoziale, ha fatto concessioni materiali (oltre ai vertici spettacolari), Kim non può illudersi di ricevere sconti da Joe Biden. Presto quindi da Pyongyang dovrà partire un messaggio chiaro alla Casa Bianca: una lettera di impegno sul disarmo o un test missilistico per rialzare la posta. Foto in divisa e discorsi fiume non bastano.