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 2021  gennaio 11 Lunedì calendario

Birra, salsicce e Mourinho, la domenica di gloria dei dilettanti del Marine Fc

La partita impossibile l’hanno vista quelli arrampicati sugli alberi con un bicchiere di vino in mano, quelli con le dita attorcigliate alla rete di recinzione, quelli abbracciati a un cartonato di Klopp, quelli affacciati ai balconi delle casette che fanno da perimetro a un campo di provincia, il posto si chiama Crosby, nell’aria l’odore salmastro del Mare d’Irlanda, negli occhi i campioni immaginati, nel cuore una piccola vibrazione come quando si agita in tasca un telefono silenziato. Il calcio, probabilmente. Trentaduesimi di finale di Coppa d’Inghilterra, democrazia reale del football dove la prima della Premier, il Tottenham, può affrontare la sesta dell’ottava serie, il Marine FC, tra loro 168 squadre di differenza in verticale: mai si è vista forse nell’intera storia del calcio una simile forbice spalancata. Perché se da noi la Coppa Italia sbuca all’improvviso in pieno inverno per le squadre di A (dopodomani, per dire), che la possono esaurire e magari vincere giocando appena cinque volte e mai contro dilettanti veri, gli inglesi (i più ricchi del mondo, i maestri dei contratti tv e del marketing) rispettano il vero diritto sportivo: quella libertà che è partecipazione, da Giorgio Gaber fino alle sponde del Merseyside. E allora non c’è retorica ma puro sport in una gara inedita ma sempre possibile, qui sì. Il Marine FC esiste dal 1894 (la Coppa d’Inghilterra dal 1871) e prende il nome da un antico pub. Non ha sponsor, e gliel’hanno trovato per la sera che le valeva tutte. Anche Jamie Carragher, leggenda del Liverpool, ha scritto il nome della sua fondazione sulle divise da riscaldamento dei ragazzi che hanno sfidato Mourinho e Gareth Bale. L’Everton ha prestato il campo d’allenamento, il Liverpool i programmi informatici che analizzano i match. Il Tottenham si è cambiato in una sala ricevimenti affittata apposta (220 sterline), dove di solito si fanno banchetti e rinfreschi alla buona. Era una partita a porte chiuse, ma con le finestre tutte aperte. La gente del quartiere ha offerto salsicce, birra e vino: sporgendosi un poco poteva arrivare a Mourinho, assai divertito. E tra il suono delle trombette e i cartelloni a pennarello dei bambini si è giocato in una specie di terra del desiderio, con i quattro pali della luce a illuminare l’erba spelacchiata e i sorrisi. Al civico 21, dietro le panchine abita mister Nolan, al 23 i fratelli Johnson, sul profilo Twitter del Marine FC c’erano scritti anche i nomi dei vicini perché questa è una comunità e c’era da costruire un ricordo eterno, un mattoncino per uno, tutti insieme. Naturalmente c’è stata anche la partita, che il Tottenham ha vinto 5-0 nel modo più rispettoso possibile dell’avversario: e cioè impegnandosi davvero. Tre gol li ha segnati il brasiliano Vinicius, uno Lucas Moura su punizione e l’ultimo un sedicenne che si chiama Alfie Devine ed è nato, beato lui, il primo agosto 2004. Il numero 7 del Marine FC, il forzuto Neil Kengni, al 20’ ha colpito la traversa sullo zero a zero e questo diventerà il momento più intenso della sua carriera, un po’ come quando il portiere Bayleigh Passant ha respinto in qualche modo una punizione di Bale. Quando il Marine FC eliminò nel secondo turno l’Havant & Waterlooville con un involontario gol di schiena nei supplementari, Passant andò al market e comprò birre per tutti, giocatori e pubblico. Stavolta è bastato esserci e ricordare, ricordare, ricordare.