Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2021  gennaio 10 Domenica calendario

Wikipedia 2001-2021, la rivoluzione incompleta

Il 15 gennaio Wikipedia, l’enciclopedia digitale collaborativa, compie vent’anni. Co-fondata da Larry Sanger e Jimmy Wales, l’edizione inglese è stata la prima a vedere la luce ed è ancora oggi la più estesa (con circa l’11,2% di copertura degli articoli totali). L’età, però, non è per Wikipedia un traguardo, piuttosto una transizione, come scrivono i wikipedians (l’estesa comunità globale di redattori) nella Wikimedia 2030 Strategy, il documento di direzione strategica elaborato in modo partecipativo e su scala planetaria con il supporto della Wikimedia Foundation (la fondazione nata per incoraggiare sviluppo e diffusione di contenuti liberi attraverso progetti online collaborativi).
«Per anni abbiamo lavorato insieme per costruire la più ampia risorsa di libera conoscenza nella storia dell’uomo – è la dichiarazione —. Oggi siamo più di un gruppo di piattaforme e progetti. Siamo un movimento radicato in valori condivisi e con una potente visione». Che, emersa da 1.800 documenti discussi da circa 1.000 gruppi online, recita così: «Immagina un mondo in cui ogni persona possa avere libero accesso all’intero patrimonio della conoscenza umana. Questo è il nostro scopo».
Un obiettivo ambizioso e difficile. Ancora oggi e dopo due decenni di sperimentazioni. La riflessione sugli anni trascorsi ha infatti portato alla luce difficoltà e sfide che Wikipedia deve affrontare per diventare l’infrastruttura essenziale della conoscenza libera e globale. Tra i limiti più discussi, la difficoltà della comunità dei redattori di rappresentare la diversità della popolazione globale, in particolare in termini di genere. Wikipedia è infatti maschio e bianco. Come dichiara la stessa fondazione, tra gli utenti attivi le donne rappresentano una percentuale tra l’8,5 e il 16% e tra le oltre 1,5 milioni di biografie pubblicate solo il 17,6% riguarda personaggi femminili. La conseguenza? Il rischio di produrre pregiudizi in modo sistematico. Non solo. Il tema della parzialità sarà sempre più rilevante in un mondo in rapida trasformazione. Come si legge nella strategia 2030, nella prossima decade saranno parlate sempre di più quelle lingue che oggi non hanno un alto numero di contenuti su Wikipedia né forti comunità attive nella produzione enciclopedica. Le popolazioni cresceranno soprattutto nelle regioni del mondo in cui Wikipedia raggiunge oggi il minor numero di utenti, come Africa e Oceania.
Ma anche dove l’enciclopedia collaborativa è affermata la transizione è in atto. I lettori attuali stanno modificando le proprie aspettative. La maggior parte dei contenuti pubblicati in vent’anni è nella forma di testi lunghi e immagini fisse. Molti navigatori attendono invece formati multimediali e contenuti in tempo reale. Come ha scritto Brian C. Keegan, ricercatore sul tema dell’interazione uomo-macchina, a partire dall’attacco alle Torri Gemelle, Wikipedia è sempre più una enciclopedia con le «breaking news» dentro. In grado non solo di informare ma di supportare in tempo reale la conversazione sui social media. La conseguenza? Incrementare l’affidabilità di contenuti in tempo reale.

Un tema chiave, quello della credibilità. Il fatto che alcuni lettori possano non percepirla o sottovalutarla, infatti, è tra le preoccupazioni della community impegnata nella individuazione di azioni per la fiducia degli utenti. Per esplorare le possibilità di intervento, la fondazione ha chiesto il contributo scientifico di consulenti indipendenti tra cui Dot Connector Studio, società di ricerca sui media, e Lutman & Associates, che opera sui temi dell’informazione.
In un report dedicato hanno valutato il ruolo di Wikipedia come strumento per combattere le fake news e la censura, facendo leva proprio sull’affidabilità dei metodi di pubblicazione adottati. «I wikimedians hanno sviluppato un processo di editing robusto, testato e trasparente», hanno scritto, sottolineando però come esso possa anche rivelarsi caotico e generare conflitti. Come rafforzarlo e contrastare la disinformazione? La risposta è in una parola: sperimentazione – sia tecnologica, incoraggiando esperimenti di intelligenza artificiale, sia negli approcci, seguendo gli sviluppi accademici e giornalistici.

Insomma, è davvero come hanno scritto i ricercatori del Mit per celebrare con un volume il compleanno della libera enciclopedia: Wikipedia @20. Stories of an Incomplete Revolution («Wikipedia ai 20. Storie di una rivoluzione incompleta»). Per portare a termine la mutazione la community ha elaborato 10 raccomandazioni, ognuna delle quali prevede azioni da sviluppare subito. Si parla di miglioramento dell’esperienza dell’utente, di monitoraggio dei processi decisionali per assicurare equità, di investimento nello sviluppo di conoscenze favorendo lo scambio tra pari; ma poi emerge anche una forte attenzione a migliorare la sostenibilità del movimento. Sia in termini finanziari, ad esempio attraverso meccanismi per distribuire la capacità di generare entrate, sia «umani». Gli utenti possono infatti allontanarsi da Wikipedia perché percepiscono opaca la struttura organizzativa, avvertono barriere all’ingresso o considerano eccessivamente oneroso l’impegno di editing. Per sostenerli Wikipedia potrebbe agire monitorando con costanza e creatività i bisogni e le esigenze delle persone coinvolte.
Ecco, proprio in una spiccata attenzione all’aspetto «umano» della produzione di conoscenza risiede il valore del cambiamento di Wikipedia. Ha dichiarato Katherine Mayer, Ceo di Wikimedia: «Se siamo qui per costruire la conoscenza del mondo, dobbiamo portarci il mondo dentro». Riuscirci è la sfida dei prossimi dieci anni.