Corriere della Sera, 9 gennaio 2021
Così Bellingcat identifica i suprematisti
«Grazie a tutti quelli che hanno mandato i materiali dell’attacco al Campidoglio. Solo oggi abbiamo avuto 100 accessi». Sono passati pochi minuti dall’inizio dell’assalto dei suprematisti a Capitol Hill a Washington, quando lo staff del sito investigativo Bellingcat lancia un appello su Twitter: scaricate tutti i video e i livestream che mostrano i volti dei responsabili, in modo da aiutare a identificarli. Poi le istruzioni per collegarsi e caricare i materiali. Obiettivo: evitare che tutti coloro che sono ripresi e mostrati in volto durante l’azione cancellino poi i materiali, «una volta che si saranno resi conto di essere stati così stupidi a registrarsi». Tra questi, il deputato della West Virginia, Derrick Evans, che ha fatto tanto di diretta Facebook mentre casco in testa gridava «Siamo dentro baby». I suprematisti vanno a caccia di like e follower sui social, dunque si mostrano in azione. Poi, spesso rimuovono le «prove» rendendo difficile il lavoro degli investigatori che non hanno nemmeno i mezzi per monitorare una così grande quantità di immagini. Così Bellingcat — già autore di un’inchiesta che ha smascherato l’operazione dei servizi russi per avvelenare l’oppositore Aleksej Navalny – ha lanciato l’appello. Nata nel 2014 per volontà del britannico Eliot Higgins, questa piattaforma fa dell’Open Source Intelligence (la raccolta di informazioni con mezzi tecnologici a disposizione di tutti) il suo marchio di fabbrica. Le foto satellitari, i tweet, i video di TikTok. Tutto viene passato al setaccio. Un sistema che ha permesso di identificare il luogo esatto della decapitazione degli ostaggi dell’Isis a Raqqa e di raccogliere prove sull’utilizzo di armi chimiche in Siria. Ma c’è un precedente più recente: quello degli scontri di Charlottesville. E se c’è da star certi che nelle prossime ore molti dei selfie scattati durante l’assalto a Washington verranno pubblicati, emerge già dal confronto delle prime immagini come si tratti spesso delle stesse persone della marcia neo-nazista in Virginia.