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 2021  gennaio 08 Venerdì calendario

È morto Waikiki, il papà di Varenne

Se n’è andato ieri mattina, a 37 anni. Fosse stato un umano, Waikiki Beach avrebbe superato i 100. Era il papà di Varenne, il cavallo che dal 1998 al 2002 ha riscritto la storia del trotto e che a 26 primavere in groppa fa lo stallone in provincia di Pavia.
Salvato 
Waikiki viveva dal 2011 ad Anzola dell’Emilia (Bo) nella tenuta dei Farneti, Bruno e il figlio Paolo. Gli avevano evitato una brutta fine, quando ormai stallone pensionato rischiava di diventare un homeless a rischio macello, a causa della dismissione dell’Allevamento Orsi Mangelli di San Giovanni in Persiceto (Bo) che lo aveva acquistato come riproduttore dopo la carriera agonistica negli Stati Uniti. E da Mangelli, per 6 milioni di lire (3000 euro), Alessandro Viani aveva acquistato una monta di Waikiki, destinata alla sua fattrice Ialmaz. Il prodotto di quel dignitoso accoppiamento fu Varenne, l’eroe che nasce una volta sola. Farneti era stato per decenni il manager del grande allevamento nero-granata e non esitò un istante a portarsi a casa un pezzo di storia. 
Serenamente
«Fino a qualche mese fa – racconta – Waikiki era indipendente. Trascorreva gran parte delle giornate nel suo paddock e dovevamo stare attenti a chiudere bene, altrimenti ce lo saremmo ritrovati nel salotto di casa. Era bravo, vivace e sereno. Sembrava ormai capire le parole degli uomini. Uno di famiglia, per noi e per le persone che ci hanno aiutato in questi anni: il veterinario Alessandro Parmiggiani e Giacomo Frasina, già caporazza di Mangelli. Più l’amico Gianni Palmieri, sempre presente». Poi l’inizio del declino: «Nelle ultime settimane la situazione è precipitata, il fisico ha iniziato a mollare. Waikiki camminava ancora, ma quando si sdraiava come era solito fare ogni tanto per rilassarsi, non riusciva più ad alzarsi. Usavamo una specie di carrucola per tirarlo su e a quel punto si riprendeva. Aveva una spasmodica voglia di vivere, un appetito strabiliante. Ieri pomeriggio (martedì, ndr) è invece rimasto a terra, abbiamo capito che non lo avremmo potuto sollevare e lo abbiamo lasciato tranquillo, sdraiato nel suo prato. Il veterinario si è precipitato: niente da fare ormai, forse una crisi cardiaca. Eppure Waikiki non si voleva arrendere: ha mangiato mele e carote, gli siamo stati vicini tutta la notte, dopo averlo coperto e poi protetto con alcune balle di fieno. Ha resistito fino a questa mattina (ieri, ndr) e si è arreso, serenamente. Abbiamo pianto tutti, ci riesce difficile accettare che non lo vedremo iniziare e finire ogni giornata con noi».
Amicizia magica 
Allo struggente capitolo finale di questa fiaba, si aggiunge un paragrafo magico: «Negli ultimi mesi – racconta Farneti – Waikiki ha avuto una giovanissima compagna di viaggio. Chiara, la 12enne figlia di Roberto Bortolani, un amico che abita a due passi da noi. Un giorno è venuta a conoscerlo e non lo ha praticamente più lasciato. Amore a prima vista. vissuto giorno dopo giorno. Sono convinto che la dolcezza e l’amore della biondissima Chiara abbiano aiutato il nostro cavallo a vivere più serenamente queste ultime settimane. Lei andava a casa praticamente solo per magiare ed è rimasta fino all’ultimo. Waikiki le mancherà terribilmente, come a tutti noi». L’omaggio finale, a tutti i costi: «Lo vogliamo tenere qui ad Anzola, stiamo aspettando i permessi per poterlo seppellire nel suo prato e continuare a ricordarlo come merita, ogni giorno».