ItaliaOggi, 8 gennaio 2021
La brutta fine degli interpreti afghani che hanno aiutato i nostri militari
Una cinquantina di interpreti afghani hanno collaborato in questi anni con i contingenti militari italiani che hanno operato in Afghanistan, su mandato internazionale, nella lotta contro gli estremisti islamici. Attualmente la presenza militare italiana si sta ritirando. L’ultimo contingente, che si trova ad Herat, agli ordini del generale degli alpini Alberto Vezzoli, è di 700 persone. Uno degli interpreti afghani, Abdul Rasool Ghazizadeh, soprannominato «Gennaro» è già stato ucciso sulla strada di casa dai talebani. Anche gli altri interpreti rischiano la vita. Chiedono di poter salvarsi in Italia. Ma le prime lettere di licenziamento sono già partite e non si parla di questa possibilità. In Italia, il paese che accoglie tutti, non sarebbero ammesse le 50 famiglie dei pochi che hanno lavorato a favore degli italiani di cui conoscono la lingua. Possibile che non ci sia nessuno che svolga, come si dice, una delle tante moral suasion, come si dice? Sarebbe una vergogna.