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 2021  gennaio 07 Giovedì calendario

Le canzoni che consolano di Lewis Capaldi

Da Someone you loved: "Hold me while you wait”, non lasciarmi mentre aspetti. Perché “sprofondo e stavolta temo che non ci sarà nessuno a salvarmi. Questo tutto o niente davvero sa come farmi impazzire. Ho bisogno di qualcuno da guarire, qualcuno da conoscere, qualcuno da avere, qualcuno da trattenere”. Oppure la canonica Forever: "Tesoro, nessuno aveva detto che sarebbe durata per sempre, non ho mai detto che saremmo morti insieme”. E la triste Before you go? “Perché ora che sono andate via, riesco a sentire solo parole di cui avrei avuto bisogno, il tempo può mettere a posto le cose, ma questo no”. Ci sono canzoni migliori per superare il lockdown e un anno di resistenza anti Covid? Forse no, e difatti Lewis Capaldi, autore di questi e altri componimenti pop-soul sempre più universali, è stato nel Regno Unito l’artista di maggior successo nel 2020 tra streaming e vendite. Nessuno come lui, neanche i Beatles o i Muse. Già, il 24enne cantautore di remote origini italiane, alter ego scozzese di Ed Sheeran ed evoluzione di Paolo Nutini, è il re delle classifiche dell’era pandemica, e per il secondo anno consecutivo, come stabilito dall’associazione dell’Industria musicale britannica. E per di più con lo stesso album d’esordio uscito due anni fa: Divinely uninspired to a hellish extent, "divinamente non inspirato in misura insopportabile”, si è piazzato davanti a Harry Styles con Fine Line, Dua Lipa e il suo Future Nostalgia, Billie Eilish con When we all fall asleep, where do we go? e infine il lodato Heavy is the head del rapper Stormzy.
Mica poco. Anzi, un successo enorme per Capaldi, figlio di un’infermiera e un pescivendolo originario della ciociara Picinisco, che da giovanissimo suonava ai matrimoni o per strada in Scozia. La svolta un giorno di sei anni fa: il suo futuro manager Ryan Walter ascolta per caso una canzone di Capaldi registrata sull’iPhone e caricata sulla piattaforma SoundCloud. Colpo di fulmine: Walter si precipita dall’America nel Regno Unito per vedere suonare dal vivo quel ragazzotto dai capelli rossi, oggi star della musica mondiale.
Ma perché Lewis Capaldi, visto a Sanremo 2020, di recente in esilio volontario dai social, è stato così amato e ascoltato nel lockdown, più dei colossi della musica? Mistero. Secondo il Guardian, le sue ballate cariche di “angst”, ossia quell’angoscia esistenziale per quanto sottile e ricercata, sono la chiave del suo dilagante successo e si adattano perfettamente all’epoca attuale: il solo titolo surrealista e un po’ barocco Divinely uninspired to a hellish extent, uscito nel 2019, aveva già qualcosa di premonitore secondo il quotidiano britannico, come quando poi canta il “giorno che sanguina nel calare della notte” e così via.
Insomma, dopo Hamilton, un altro campione di nome Lewis. Tutto questo in un anno che, nel Regno Unito, ha visto lo streaming ai suoi massimi causa lockdown: 139 miliardi di canzoni ascoltate contro 114 miliardi del 2019, +20% rispetto all’anno precedente. Spotify e le altre piattaforme rappresentano oramai l’80% della musica totale fruita dai britannici, e difatti le vendite dei cd fisici sono calate di un altro terzo negli ultimi 12 mesi (ora a quota 16 milioni). Mentre quelle di vinili hanno fatto registrare un’ulteriore crescita sul trend degli ultimi 13 anni: +11,5% e 4,8 milioni di copie vendute, con in vetta Rumours dei Fleetwood Mac, sul podio Oasis e Amy Winehouse. E, goduria per gli hipster, pure le musicassette hanno raddoppiato le vendite: 157mila copie in un anno, bestseller Chromatica di Lady Gaga, “retro, dance, freak” direbbe lei.