Corriere della Sera, 6 gennaio 2021
La scultura a forma di vagina in Brasile
Su una collina dello Stato di Pernambuco, in Brasile, è sbocciata una vagina gigante. È rosso carminio e si apre come uno squarcio nel verde del prato circostante: un enorme scavo a forma di vulva, ricoperto di cemento armato e resina, una scultura alta 33 metri, larga 16 e profonda 6 che è un inno alla donna, o meglio alla «Diva», come la scultrice Juliana Notari ha voluto intitolare la sua opera. Ed è pure una provocazione nei confronti del governo ultraconservatore di Jair Bolsonaro, spesso accusato di misoginia.
Immediate le reazioni sui social network, dove sono comparsi molti post d’apprezzamento ma anche le critiche feroci, e spesso volgari, dei fan del presidente brasiliano. Sorpresa da tanto clamore, Notari commenta: «Diva è una “possibilità” perché taglia il discorso pieno d’odio del patriarcato strutturale in Brasile, continuamente alimentato dall’estrema destra». Eretta sul terreno di un ex zuccherificio per «mettere in discussione il rapporto fra natura e cultura nella nostra società occidentale fallocentrica e antropocentrica», l’opera è stata realizzata con l’aiuto di oltre venti uomini, tra ingegneri e operai: «Sono servite più di 40 mani per far nascere Diva, plasmata con uno sforzo erculeo sotto il sole cocente», spiega la scultrice.
La vagina gigante di Pernambuco, aggiunge, sottolinea il legame tra potere e violenza: «Se fosse solo una vulva, avrei costruito labbra e clitoride; invece è anche una ferita». Quasi un urlo contro i tabù sessuali e la violenza sulle donne, contro la diseguaglianza e la prevaricazione. Soprattutto, «Diva» è un simbolo della vitalità del movimento femminista in Brasile e negli altri Paesi dell’America latina. Forte della recente depenalizzazione dell’aborto in Argentina – primo grande Paese del subcontinente americano – l’«onda verde» (colore simbolo del femminismo) torna ad alzare la testa. Dalla Colombia al Costa Rica sono riprese le rivendicazioni. E in Brasile, da sempre culla di una cultura provocatoria e dirompente, si parte da una vagina rosso carminio, che divide il Paese. Bolsonaro, da parte sua, ha ribadito che non legalizzerà mai l’aborto.