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 2021  gennaio 05 Martedì calendario

La classifica delle serie tv piratate

Anche la pirateria ha le sue classifiche. Che ormai non riguardano la musica (lo streaming ha decisamente ridotto quel mercato), ma le serie tv. Da qualche anno il sito TorrentFreak fornisce il resoconto delle serie più scaricate illegalmente dei 12 mesi precedenti. La graduatoria, spiegano i respondabili del sito, è “basata su diverse fonti, comprese le statistiche riportate dai tracker bittorrent pubblici”. Nella classifica globale degli spettacoli più “torrentati” in tutto il mondo nel 2020, inoltre, non vengono conteggiati i download delle stagioni complete. Per il 2020, l’infausto primato va alla serie Disney+ The Mandalorian, che è salita dal terzo al primo posto superando Il trono di spade, da sei anni consecutivi dominatore assoluto.
Alle spalle della serie ambientata nell’universo di Star Wars si piazzano The Boys, che racconta irriverenti storie di supereroi star ed è disponibile su Amazon Prime Video, e Westwood, remake seriale dell’omonimo film di fantascienza del 1973, visibile su Sky. A seguire Vikings, Star Trek: Picard, Rick and Morty, The Walking Dead, The Ousider, Arrow e The Flash, in una alternanza di titoli ormai stranoti e novità. Per la cronaca, Arrow e The Flash sono disponibili gratuitamente sul sito The CW dal giorno successivo alla loro pubblicazione, ma tant’è. In ogni caso, il sondaggio di TorrentFreak prende in considerazione soltanto il traffico BitTorrent, che costituisce solo una frazione della pirateria online, che include anche servizi di streaming illegali.
Secondo l’analisi di Torrent-Freak, questa classifica è lo specchio della grande frammentazione che caratterizza oggi l’universo dell’intrattenimento online. I primi tre titoli della classifica sono disponibili su tre piattaforme diverse (Disney+, Amazon Prime Video e Sky) che necessitano ciascuno di un suo abbonamento: secondo gli analisti del sito, questa massiccia offerta potrebbe finire per incentivare la pirateria, visti i costi per i vari abbonamenti. In sostanza, troppi titoli e troppi costi: l’utente potrebbe decidere di spendere per una sola piattaforma e di scaricare illegalmente i contenuti delle altre. Sempre secondo il sito, il fenomeno è destinato ad allargarsi con il proliferare di nuovi servizi a pagamento. Non a caso, negli Stati Uniti è stata approvata una legge che ha aumentato le pene per il reato di pirateria online: ora si rischiano fino a dieci anni di prigione. Ma il problema è globale e molto complicato da arginare.