Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2021  gennaio 05 Martedì calendario

I problemi dei produttori di escargots

In Francia anche i produttori di escargots, vanto raffinato della cucina francese a base di chiocciole, vogliono poter beneficiare degli aiuti legati alla pandemia, come già è stato per i produttori di foie gras, di mele da sidro e per gli acquacoltori. Questi hanno ottenuto un sistema di compensazioni straordinarie come indennizzo per aiutarli a superare la crisi causata dalla pandemia di Covid-19 che ha visto la chiusura di ristoranti e l’annullamento di festival del gusto e altre manifestazioni gastronomiche. Gli allevatori di chiocciole in Francia sono talmente pochi, 400 in tutto, che anche il nome della loro professione è quasi sconosciuto (elicicoltura è l’allevamento delle chiocciole a scopo alimentare) e questo ha impedito di essere presi in considerazione dalle banche per ottenere la dilazione dei prestiti questo autunno. La definizione che li designa come «allevamenti di altri animali» li ha penalizzati.Non hanno una federazione nazionale che fa sentire la loro voce. Il loro appello, però, è stato raccolto da un senatore socialista e da un deputato macroniano che hanno chiesto al ministro dell’agricolura di riconsiderare la situazione degli allevatori di chiocciole. Di certo potranno beneficiare del fondo di solidarietà perché appartengono alla filiera cosiddetta «festiva», aggiunta a dicembre. Un sostegno del quale produttori francesi di escargots vorrebbero poter beneficiare in maniera retroattiva.a