la Repubblica, 4 gennaio 2021
Andreotti tra diari privati e pubbliche virtù
Sbucando all’improvviso, senza un vero perché, il canale Nove ha aperto l’anno sabato sera con un doc (Andreotti – Diario privato, visibile su DPlay Plus) che è lecito ribattezzare l’anti-Divo. Divo nel senso del film di Paolo Sorrentino che ai tempi scolpì cose definitive sulla Prima Repubblica e sul suo principale protagonista. Giovanni Filippetto autore, e LaPresse in produzione, hanno colmato una lacuna che è quella dell’agiografia senza troppi distinguo: e va detto che visto un certo entusiasmo suscitato in tempo reale nei commenti social – anche da parte di insospettabili – è chiaro che la nostalgia, ovvero la memoria, la copertina ancora calda della Prima Repubblica in questione, diventa quasi balsamica di questi tempi. Andreotti conservava tutto, e non suoni come qualcosa di sinistro (a un vignettista sagace scrisse un giorno: «La ringrazio per la vignetta, spero che lei abbia quello che si merita». E poi, alla richiesta di spiegazioni, replicò: «Non so, è una formula che mi piace, me l’hanno insegnata in Vaticano»). Nel senso che il Divo di cui sopra teneva con sé per ricordo anche i dépliant delle camere d’albergo. Oppure annotava nel diario passo passo le sue giornate, con considerazioni annesse. Su questo materiale è costruito il doc, più decine di battute, aneddoti, estri di simpatia riportati da politici del tempo o collaboratori, oltre che da figli e nipoti. C’è anche Massimo D’Alema che racconta di una partita a scopone in aereo, in coppia lui e Andreotti contro Berlinguer e Pertini. Stravinsero i primi, Pertini ci rimase malissimo, Berlinguer sgridò D’Alema: «Capisco Andreotti che è cattivo, ma tu potevi lasciargli qualche punto». E così via, di tenero ricordo in tenero ricordo. E alla fine una certa qual voglia di correre a rivedere Il Divo per fare pari, in effetti viene.
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«E salutiamo questo 2020 che ha visto avverarsi la profezia di Pirandello: Nel lungo tragitto della vita, incontrerai tante maschere, e pochi volti» (Corrado Guzzanti, Propaganda Live di Capodanno, La7).