Il Messaggero, 3 gennaio 2021
Usa, dopo 70 anni una donna sul patibolo
Lisa Montgomery ha 52 anni e fra nove giorni – come ha deciso la Corte di Washington – dovrebbe essere giustiziata per un crimine che compì quando aveva 36 anni. Se Donald Trump non sarà mosso a pietà e non le concederà la commutazione della pena in ergastolo, Lisa sarà la prima donna a essere giustiziata nel sistema carcerario federale da 70 anni a questa parte. L’ultima esecuzione al femminile risale al 1953, quando Bonnie Heady fu giustiziata per aver rapito a scopo di riscatto e ucciso un bambino di sei anni.
IL DELITTO
Anche Lisa ha rapito una bambina, dopo aver ucciso la madre che era incinta all’ottavo mese. Lisa strangolò Bobbie Joe Stinnett nel 2004, per poi tagliarle il ventre ed estrarne il piccolo corpicino. La bimba miracolosamente sopravvisse e poi fu riconsegnata sana e salva al padre. Lisa fu arrestata due giorni dopo. Aveva tentato di far passare la piccola per figlia sua, e al processo, nel 2007, i suoi avvocati difensori si batterono per farla dichiarare instabile di mente, sostenendo che l’atto atroce contro Bobbie era la conseguenza di una incapacità di distinguere il bene dal male, conseguente a una infanzia all’insegna delle molestie sessuali e dei maltrattamenti fisici. Tuttavia l’Accusa riuscì a convincere la giuria che invece Lisa era lucida e aveva programmato il suo crimine con spietatezza. Difatti Lisa Montgomery, una madre di 4 figli che si era fatta legare le tube per non avere più bambini, aveva lavorato per mesi per avvicinare Bobbie, fingendosi lei stessa incinta. Lisa e Bobbie erano diventate amiche in una chat di future madri, e nel frattempo Lisa aveva sostenuto anche con la sua famiglia e suo marito di essere di nuovo incinta, e aveva calcolato tutto in modo che la sua gravidanza procedesse di pari passo con quella dell’amica. Giunte all’ottavo mese, Lisa aveva chiesto a Bobbie di comprare uno dei cuccioli della sua cagnetta, una terrier, ed era andata dal Kansas al Missouri con la scusa di prendere il cucciolo. Ma una volta a casa di Bobbie, l’aveva strangolata, e poi con un coltello da cucina le aveva tagliato la pancia. Lisa è fuggita con la neonata, e dalla strada ha chiamato il marito, sostenendo che aveva avuto le doglie e aveva dato alla luce la piccola. Il marito tuttavia si era insospettito e non le aveva creduto. E la polizia è comunque riuscita a ripercorrere le tracce di Lisa e arrestarla dopo solo 48 ore.
Al processo è venuto fuori che dopo la legatura delle tube, Lisa aveva varie volte immaginato di essere di nuovo incinta, e che era diventata ossessionata dal desiderio di avere un altro bambino. I suo avvocati più volte hanno ribadito che la donna soffre di instabilità mentale e hanno scritto a Trump per chiedere pietà: «Data la severità da malattia mentale della signora Montgomery, le torture fisiche e sessuali che ha subito, e la connessione diretta fra il suo crimine e il suo trauma, ci appelliamo affinché lei voglia concederle pietà, commutandole la pena di morte in ergastolo».
LA SPERANZA
Trump non ha preso posizione su questa condanna, anche se al tramonto della sua presidenza sta concedendo perdoni presidenziali ad amici, conoscenti e altre persone che gli sono state raccomandate. Durante la sua presidenza però le esecuzioni federali sono ricominciate. Erano 17 anni che le condanne a morte emanate a livello federale erano state congelate, dall’epoca della presidenza Clinton durante quella di George Bush e poi quella di Barack Obama. Trump le ha riattivate e se lascerà che venga giustiziata anche Lisa Montgomery, l’unica donna nel braccio della morte federale, sarà il presidente che avrà dato il via libera al maggior numero di esecuzioni federali in oltre un secolo. La condanna di Lisa era stata fermata da un giudice federale, ma è stata riattivata da un tribunale di Appello. La sua morte potrebbe essere evitata, se solo scivolasse di otto giorni, oltre la data del 20 gennaio, in cui si insedierà il nuovo presidente Joe Biden.