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 2021  gennaio 02 Sabato calendario

Lo stile dei nonni

Divanetti di velluto, vasi di porcellana, nostalgic pop, maglioncini pastello intrecciati. L’avevano battezzato granny chic, lo stile della nonnina, poi i ragazzi se ne sono impadroniti e ora soffia forte il Grand Millennial (Granny + Millennial, termine coniato da Emma Bazilian, senior editor della rivista House Beautiful) un vento giovane che mescola passato e presente, scompiglia le tende a fiori, dà al vintage un twist green. Che differenza c’è con l’eterno ritorno degli Anni 70 e 80 o dell’estetica flapper (i ruggenti ’20 del Novecento)? Semplice. La moda ha sempre guardato indietro con gli occhi del presente perciò, in realtà, niente era come prima. Invece il Grand Millennial è proprio lo stile dei nonni, senza interpretazione, soltanto mixato in maniera eccentrica.
E riguarda tutto, dall’arredamento agli outifit, dalle tappezzerie al recupero di gonne midi e foulard legati sotto il mento. Educati dal normcore, abituati dal vintage a indossare abiti appartenuti ad altri e a conservare in nome della sostenibilità quelli che non mettiamo più (per quanto Marie Kondo insista che è meglio buttare), la Generazione Z e dintorni trovano divertente pescare idee da guardaroba «antichi». Cappotti longuette cammello con colli di pelliccia fake (gli animali non si toccano), borse a mano effetto cocco (idem per i coccodrilli), Mary Jane con tacco comodo e cinturino-fiocco, perle come se piovesse.
Le celebs insegnano
Nicky Hilton, 37 anni, ereditiera, è diventata la migliore ambasciatrice del brand Ellie Mae: indossa spesso azzurri cardigan nonneschi con bordo rosa abbinati a borsine Chanel. Victoria Magrath, 31 anni, inglese, 1,7 milioni di follower su Instagram, capelli biondo ghiaccio, porta le perle al lobo e gli chignon bassi. Chloe King, street influencer lanciatissima, è un manifesto Grand Millennial: gonne al polpaccio, soprabiti stampati, baschi, fantasie vecchiotte come scacchi e pied-de-poule. E tutti se la contendono. Anche Letizia Ortiz, regina di Spagna, si è innamorata del trend, come dimostra la blusa floreale di Indi & Cold. Ma la sorpresa arriva da Harry Styles, ex One Direction, 26 anni, che trionfa sui rari red carpet permessi di questi tempi con maglioncini, pizzo e perle. Il suo stylist, Harry Lambert, cita Lady Diana (che oggi sarebbe nonna) e lo stile granny spiegando gli oufit scelti per i Brit Awards 2020. Harry ha cantato indossando camicia (+ guanti) di pizzo Gucci e pantaloni a vita alta. Gli altri due look erano: abito marrone, sempre Gucci, camicia con colletto in sangallo, golf viola, filo di perle e Mary Jane stile principessina Charlotte. Ha concluso la serata con un tre pezzi giallo di Marc Jacobs, completato da un fiocco lavallière al collo. Tutto agender.
Arredamento
Addio minimalismo. La collezione Souvenir from Rome, ancora Gucci, dà l’idea del cambiamento: poltrone a fiori con frange e nappe, tappeti kilim, plaid scozzesi. Ma com’è cominciata la storia? Con un articolo sulle case di quarant’anni fa instagrammato da Emma Bazilian. Colpo di fulmine. «Una folla di trentenni esultava su immagini di fodere floreali sbiadite e stanze progettate da Mario Buatta negli Anni 80», ha raccontato al Washington Post: «A loro, cresciute in case neutre e moderne, sembravano fresche ed eccitanti. Ho trovato un nome ed è nato il movimento». L’influencer Katherine Medlin, che ha trasferito l’idea suo blog Pender and Peony, elenca gli ingredienti Grand Millennial: vimini naturale, mobili e accessori in rattan e bambù, motivi floreali e chintz, monogrammi, cineserie, qualsiasi cosa con un bordo smerlato, molti colori (blu e verde i preferiti). Gli idoli del design sono Mario Buatta, principe del Chintz negli Anni 80, Dorothy Draper, regina del Barocco moderno, e Sister Parish, arredatrice della Casa Bianca durante la presidenza Kennedy. Da lì al recupero di un intero guardaroba c’è voluto poco. «Sembri tua nonna», ora è un complimento.