il Giornale, 31 dicembre 2020
L’anno in cui Milano ha perso 14mila abitanti
Come due paesotti dell’hinterland. Milano ha perso undicimila residenti in un anno, quattordicimila se si prende a riferimento la popolazione che era iscritta all’anagrafe del Comune a febbraio, il mese in cui tutto è cambiato. Pre e post Covid. La metropoli internazionale che macinava turisti, record e week a tema è stata travolta da uno tsunami. E anche la popolazione ne ha pagato il prezzo: alla fine dell’anno i residenti milanesi sono scesi a 1.392.802, il segno meno non compariva da dieci anni. Sono aumentati i decessi (anche) a causa del virus maledetto: i morti nel 2020 sono 16.692, quasi tremila in più rispetto all’anno prima. E quasi il doppio dei nuovi nati, i bimbi iscritti al registro sono stati meno di novemila, ancora in calo.
All’effetto svuotamento della città ha dato un contributo ovviamente lo smart working, dopo il primo lockdown tanti hanno riportato la residenza nella regione o nel paese d’origine. E chi il posto l’ha perso è stato costretto a lasciare, la crisi per ora non ha fatto calare gli affitti sotto la Madonnina. E nella Milano del Covid non ci si sposa più. Mascherine, cerimonie ristrette, feste vietate. I matrimoni sono stati 1.650 in tutto l’anno, la metà del 2019, quelli in chiesa appena 281.