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 2020  dicembre 31 Giovedì calendario

In Russia le celle di solidarietà per gli ubriachi

Dopo aver esagerato con la vodka un periodo nella cella della sobrietà è la risposta che il governo russo rimette in campo per affrontare l’alcolismo. Dieci anni fa, infatti, i centri pubblici per la disintossicazione dagli alcolici sono stati chiusi, ma dal primo gennaio i vytrezviteli torneranno in attività: il presidente Vladimir Putin, infatti, ha firmato la legge proposta da un gruppo di parlamentari e approvata dalla Duma che introduce nuove misure per assistere gli ubriachi che barcollano in strada. In particolare, il sistema sarà riattivato con un partenariato pubblico-privato e i «clienti» di queste istituzioni dovranno pagare per il loro soggiorno nelle stanze dove smaltire la sbornia e riflettere sul proprio comportamento su una semplice brandina, con il supporto di personale medico e paramedico. La tariffa sarà definita su base regionale, ma come ha riportato Ria Novosti potrebbe aggirarsi sui 15 euro a notte. Inoltre, gli agenti delle forze dell’ordine russe potranno prelevare dalla strada le persone ubriache con difficoltà di coordinazione e capacità cognitive e portarle nelle celle della sobrietà per far svanire gli effetti della loro ubriachezza. Questo senza il loro consenso, ma previa valutazione medica.La lotta all’alcolismo ha una lunga storia in Russia. Il primo centro per la disintossicazione si chiamava il «Rifugio per gli ubriachi» e venne aperto a Tula nel lontano 1902. Un’esperienza poi diventata comune a tante altre città. Nel 2011, però, il sistema di disintossicazione è stato abolito, ma secondo gli estensori della legge questo ha avuto conseguenze disastrose: più di cinquantamila russi muoiono ogni anno a causa dell’alcol, ma c’è un altro fenomeno preoccupante che la nuova legge vuole affrontare. Dopo aver alzato parecchio il gomito capita che le persone si abbandonino per strada e, considerando i rigidi inverni russi, tra le otto e le diecimila muoiono per ipotermia ogni anno. Inoltre, trovandosi per strada in uno stato di impotenza, questi individui diventano spesso vittime di usurpazioni e violenze. Un’altra conseguenza è che i reati commessi da russi ubriachi sono aumentati di circa il 35% da quando il sistema è stato cancellato.

«Chi non ha fatto bene i conti con le proprie forze e, dopo aver bevuto alcolici, ha perso la capacità di muoversi autonomamente, spesso diventa vittima di rapinatori o semplicemente si congela per strada. Pertanto, il ritorno della polizia alle funzioni che aveva una volta è una misura principalmente preventiva», ha spiegato il presidente del Comitato per la sicurezza e la lotta alla corruzione della Duma di Stato, Vasily Piskarev, tra i proponenti della legge, che, sostengono, è ancor più necessaria nello scenario attuale: la pandemia ha portato a un impoverimento della popolazione russa e a un aumento del consumo di alcolici.