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 2020  dicembre 30 Mercoledì calendario

Periscopio

Conte fa finta di non ricordarsi che non è premier per grazia ricevuta, ma perché lo hanno voluto in quel ruolo Zingaretti e Di Maio. Graziano Del Rio, capogruppo Pd alla Camera. Adnkronos.
Quando si comincia a parlare di rimpasto, e in questi giorni se ne parla sempre di più, significa che un governo è nell’anticamera della crisi. Alessandro Sallusti. il Giornale.

Cossiga non era il classico democristiano. Ma un uomo sofferente e imprevedibile. La morte di Moro accentuò il suo lato tragico. Era ossessionato dalla visione di un Paese disossato, privo di spina dorsale e perciò incapace di darsi un futuro all’altezza delle sfide moderne. Il malumore e una certa frustrazione inghiottirono i suoi sogni presidenzialisti. No, non credo che ebbe una serena vecchiaia. Salvatore Veca, filosofo (Antonio Gnoli). la Repubblica.

In politica non conta solo quel che si sa (o non si sa), ma quel che si è disposti (o non si è disposti) a fare per il proprio Paese; non necessariamente finire in carcere, come accadde a De Gasperi sia sotto l’impero austroungarico, sia sotto il fascismo. Pensate a quale prova di sé ha dato in pochi giorni la più grande università italiana, la Sapienza di Roma: l’ex rettore rinuncia a un incarico pubblico cruciale in piena pandemia perché la moglie non vuole trasferirsi a Catanzaro; e la nuova rettrice dell’Università la Sapienza, di Roma, non sa rispondere alla classica domanda che si fa agli studenti medi troppo presi dai videogiochi («qual è l’ultimo libro che hai letto?»). Aldo Cazzullo. Corsera.

Mi domando ad esempio quante altre Costituzioni europee siano state modificate come lo è stata quella italiana nel 2001 con la nuova versione dell’articolo 117, che sottomette la potestà legislativa al rispetto, oltre che, come ovvio della Costituzione stessa, anche «dei vincoli derivanti dall’ordinamento comunitario». (Sulla stessa linea, pur nella sua evidente vacuità prescrittiva, anche il primo comma aggiunto nel 2012 all’art. 97, secondo il quale «le pubbliche amministrazioni, in coerenza con l’ordinamento dell’Unione Europea, assicurano l’equilibrio dei bilanci e la sostenibilità del debito pubblico»). Ernesto Galli della Loggia, storico. Corsera.

Morra, il pentastellato che ha insultato Jole Santelli dopo che era morta, accusandola di essersi voluta candidare nonostante fosse affetta da un cancro, finge di dimenticare che è diventato presidente della Commissione antimafia proprio grazie ai voti della Lega. Il Carroccio gli fa schifo? Si dimetta allora dal suo incarico. E così facciano tutti quelli che, nel Movimento, hanno ottenuto una poltrona grazie all’alleanza con Salvini. Gianluigi Paragone, deputato ex grillino oggi leader di Italexit (Fabio Rubini). Libero.

La politica è una grande passione, ma al momento sto facendo altre cose interessanti. Però non mi dispiacerebbe impegnarmi se dovesse formarsi quel partito «centrale» per il quale vedo un grande spazio. Non un partito di centro, ma un partito che sia centrale, cioè sia deciso per governare. Roberto Maroni, ex presidente della Regione Lombardia (Giampiero Rossi). Corsera.

Mario Calabresi, quando era direttore della Stampa si è comportato male con te e tu lo hai pubblicamente mazzolato. E ho detto la pura verità: Calabresi ha fatto una carriera immeritata in quanto figlio del commissario ucciso dalla Br. Si è consapevolmente appoggiato al mondo potente dei nemici di suo padre che lo hanno favorito per lavarsi la coscienza. Fabrizio Rondolino, scrittore (Giancarlo Perna). Libero.

Se i miei drogati hanno il mal di denti o devono essere operati di appendicite li portiamo noi dal dottore. Ma per le crisi di astinenza, per favore non siamo ridicoli: non esistono. Anche perché, prima di prenderli, li mandiamo in clinica qualche giorno. Quando arrivano qui basta la buona volontà, poi ci siamo noi e gli altri ospiti. Padre Eligio (Vittorio Feltri). Libero.

Io sostengo che non esistano «droghe leggere» anche se c’è un ampio dibattito sul tema. Io però studio e analizzo il cervello, parlo solo di questo. Dunque, prendiamo le cosiddette «droghe leggere». In quanto sostanza chimica con effetti psicotropi, la cannabis agisce sul cervello perché si lega ad alcuni suoi recettori; di conseguenza, interferisce con l’azione di neurotrasmettitori cerebrali. Il New England Journal of Medicine ha stilato una lista dei disturbi indotti dalla cannabis. Tra questi, riduzione della memoria e difficoltà nell’apprendimento, un aumento di impulsività con diminuzione delle capacità critiche di giudizio. Giulio Maira, neurochirurgo (Roberta Scorranese). Corsera.

Al di là della leggenda, Alessandro è il primo monarca in cui la sete di conoscenza e di conquista appaiono illimitate. Non fu mai un distruttore di civiltà: le trasformava conservandone l’anima. Valerio Massimo Manfredi, scrittore (Antonio Gnoli). la Repubblica.

Al mattino si lava la faccia nel bidè. Vi è costretta dalla sua statura: 98 centimetri. «Un metro con la zeppa», trova il coraggio di scherzare la veronese Francesca Moscardo, 33 anni. Si fa chiamare la nana bianca, «come la stella di ridotte dimensioni e tuttavia di elevatissima densità: grande quanto la Terra ma con una massa pari al Sole». Sottoposta a spettroscopia, la luce che lascia filtrare dal suo sito Nanabianca.blog appare formata da ironia e intelligenza. Laureata in Storia dell’arte con 110 e lode, parla senza reticenze della sventura con cui ha dovuto fare i conti fin dalla nascita, la displasia diastrofica, malattia genetica rara che colpisce un individuo ogni 35 mila. «Vuole sapere com’è il mondo visto a 98 centimetri da terra? Nessuno si accorge che esisto, perché la gente non abbassa mai lo sguardo. Non leggo i nomi sui campanelli delle case, poco male perché non arriverei a suonarli. Non riesco a premere i pulsanti degli ascensori. Non posso aprire le finestre o ritirare i soldi al Bancomat. Però entro gratis a Gardaland», ride. Francesca Moscardo (Stefano Lorenzetto). Corsera.

Nel mio ultimo libro ci sono le mie fissazioni da bambino, tra cui il dado da cucina. La scoperta di questo alimento è stata, per me, una rivelazione: era come una caramella però pienissima di sapore. Ora, giuro, non lo mangio più, ma quando lo uso mi si staglia un sorriso sul ginocchio destro. Maccio Capatonda, comico (Chiara Maffioletti).Corsera.

In 1984 di George Orwell si legge un elogio disperato dell’amore soprattutto fisico; l’unica forza che spinge gli uomini alla ribellione contro la grigia vita programmata dal Potere. Alessandro Gnocchi. il Giornale.

Chi dice che tutti i ricchi vanno all’inferno non ha conosciuto certi poveri. Roberto Gervaso.