ItaliaOggi, 29 dicembre 2020
Il lockdown spinge le vendite di zuppe pronte
Il confinamento per la pandemia di Covid-19, ha fatto riscoprire ai francesi, tra le altre cose, anche il gusto per i prodotti un po’ trascurati come le zuppe pronte che, tra il riscaldamento climatico e la diffidenza verso i prodotti industriali, avevano registrato, da alcuni anni, in Francia, un calo di vendite in volume, intorno al 3-4%. Da gennaio, la svolta. Le zuppe pronte da consumare sono aumentate del 5% sugli scaffali francesi e del 10% quelle della Liebig che conta una quota di mercato intorno al 40%, davanti a Knorr (gruppo Unilever), e realizza all’incirca 90 milioni di euro di fatturato. Una crescita doppia rispetto a quella di questo segmento di mercato.
I consumatori in cerca di praticità e di varietà di piatti sono tornati a consumare le zuppe pronte che hanno ritrovato slancio sul mercato e il lockdown è stata l’occasione per verificare che sono meglio di quanto si potesse pensare. Liebig, marchio del gruppo spagnolo GB Food, già un anno prima aveva lavorato molto sulla composizione delle proprie zuppe puntando su ingredienti naturali, utilizzando sale naturale, senza antiagglomerante, e olio non derivato da processo idrogenato; aveva sostituito gli aromi artificiali con quelli naturali e usato il 100% di legumi francesi e naturali. Così, le zuppe bio del marchio Liebig hanno visto le vendite salire del 15% grazie al biologico, ai prodotti locali e al miglioramento delle ricette. Uno sforzo di qualità che Liebig intende valorizzare per preservare la redditività dell’operazione.