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 2020  dicembre 27 Domenica calendario

Pavese e Tarzan, i capolavori«fuori diritti» nel 2021

I diritti d’autore «scadono» settant’anni dopo la morte di uno scrittore (o drammaturgo, o musicista: i diritti valgono in genere per i creatori di opere d’ingegno). Che cosa significa? Secondo l’articolo 25 della Legge sul Diritto d’autore e le successive modifiche, dopo settant’anni è possibile pubblicare ogni creazione dell’autore in questione, anche postuma, senza corrispondere un pagamento agli eredi, poiché l’opera diviene di pubblico dominio (questo vale in Europa, mentre sono più complicate le leggi in Paesi come Stati Uniti, Messico e Cina). 
Qualche esempio: un grande autore italiano scomparso settant’anni fa, tra l’altro uno degli scrittori dalla produzione più cospicua del nostro Novecento, le cui opere escono dai diritti allo scoccare del 2021, è Cesare Pavese (9 settembre 1908-27 agosto 1950): ogni sua opera diventerà di pubblico dominio, anche le poesie pubblicate postume di Verrà la morte e avrà i tuoi occhi (Einaudi, 1951), oppure i racconti Notte di festa, usciti per Einaudi dopo la morte di Pavese, nel 1953. Ciò che conta nel diritto d’autore, tra l’altro, è l’anno della scomparsa, non il mese o il giorno: dal 1° gennaio 2021 diventano di pubblico dominio non solo le opere di Pavese, scomparso il 27 agosto, ma anche quelle di George Orwell, morto il 21 gennaio 1950. Nel caso di un’opera collettiva, vale l’anno di scomparsa dell’ultimo coautore sopravvissuto: per i romanzi a quattro mani di Carlo Fruttero (1926-2012) e Franco Lucentini (1920–2002), i diritti saranno liberi dal 1° gennaio 2083.
Soltanto la parte «economica» dei diritti d’autore è soggetta a scadenza dopo 70 anni: cioè quella che corrisponde ai diritti  patrimoniali, che danno un vantaggio economico agli eredi e che comprendono i diritti di pubblicazione, riproduzione, trascrizione, o nel caso di opere teatrali esecuzione, rappresentazione, recitazione o comunicazione al pubblico. C’è invece un’altra parte del diritto d’autore che non scade  mai e che è assolutamente irrinunciabile, non solo settanta ma anche settecento anni dopo: si tratta dei diritti morali di un’opera, e cioè l’integrità, l’attribuzione all’autore e altri elementi di tutela e di rispetto della personalità del creatore. Ad esempio, un editore non può, neppure trascorsi i settant’anni di legge, attribuire un certo romanzo o racconto a un altro scrittore.
Ovviamente, per gli autori stranieri l’uscita dai diritti non comprende in modo automatico anche la traduzione, anzi. L’editore che volesse utilizzare una traduzione già pubblicata dovrà rispettare il contratto di traduzione (o pubblicare una nuova traduzione dell’opera). Facciamo l’esempio di uno degli autori di culto della poesia americana del Novecento, Edgar Lee Masters (23 agosto 1868-5 marzo 1950), l’autore di  Antologia di Spoon River che passerà di pubblico dominio nel 2021: le diverse traduzioni esistenti – spesso d’autore, come quella di Fernanda Pivano del 1943 per Einaudi o quella di Antonio Porta del 1987 per Mondadori – sono disciplinate dai contratti editoriali con i traduttori, che vanno rispettati. Altro caso: che cosa succede se un autore è sempre stato di pertinenza di un editore in esclusiva? Semplice, allo scadere dei settant’anni dalla morte dello scrittore, l’editore perde i diritti esclusivi di pubblicazione. 
In generale, quel che accade alla scadenza dei diritti è che tutti possono farsi avanti con una propria edizione senza pagare i diritti d’autore, anche quei piccoli e micro-editori che fino a quel momento non avrebbero potuto permettersi un autore bestseller o di culto. Ecco allora quali sono gli autori italiani e internazionali più importanti le cui opere diventano di pubblico dominio dal 1° gennaio 2021. Oltre ai già citati Pavese e Lee Masters, e oltre a George Orwell, a partire dal nuovo anno va fuori diritti un autore celeberrimo della poesia dialettale italiana, il romano Carlo Alberto Salustri, meglio noto come Trilussa (26 ottobre 1871-21 dicembre 1950), autore di Stelle de Roma e dei Sonetti romaneschi tra le altre molte composizioni poetiche. Anche un grande del teatro italiano sarà fuori diritti nel 2021, il campano Raffaele Viviani (10 gennaio 1888-22 marzo 1950), drammaturgo di piéce come ’ O fatto ’e cronaca o ’ A morte ’e Carnevale. Tra gli autori stranieri, altri nomi rilevanti sono l’irlandese premio Nobel George Bernard Shaw (26 luglio 1856-2 novembre 1950); lo statunitense autore di fantascienza e creatore di Tarzan delle scimmie  Edgar Rice Burroughs (1° settembre 1875-19 marzo 1950); il danese premio Nobel Johannes Vilhelm Jensen, prolifico ma poco conosciuto in Italia (20 gennaio 1873-25 novembre 1950). 
E nei prossimi anni? Dal 1° gennaio 2022 saranno fuori diritti gli autori scomparsi nel 1951, tra i quali René Guénon, André Gide, Hermann Broch, Mario Mariani. Nel 2023 sarà la volta di Ferenc Molnár e Paul Éluard; e nel 2024 di Ivan Bunin, Dylan Thomas, Rocco Scotellaro...