il Fatto Quotidiano, 24 dicembre 2020
Xi lancia l’operazione “Piatto vuoto”
Da domani in Cina i ristoratori dovranno pagare ufficialmente per gli avanzi di fine giornata: Pechino continua la sua battaglia contro gli sprechi e ora ha varato un nuovo emendamento contro quello alimentare. Come le azioni militari, anche questo progetto ha ricevuto un nome di battaglia: le autorità di Pechino hanno dato l’avvio all’operazione “Piatto vuoto”. È stato approvato in via definitiva il progetto di legge presentato dal Comitato permanente del Congresso nazionale del popolo che obbliga al pagamento di multe e sanzioni per riso, noodle e carne che finiscono nella spazzatura.
“La parsimonia è onore, lo spreco vergogna”. Già alla fine dello scorso agosto il presidente Xi Jinping si era espresso contro “le scioccanti e desolanti quantità di cibo” cinese che finivano nella spazzatura. Secondo i dati dell’Accademia delle Scienze nazionale, Pechino e Shanghai, megalopoli prime nella lista dello sperpero, solo nel 2015 hanno cestinato dai 17 ai 18 milioni di tonnellate di cibo, un volume che avrebbe sfamato 50 milioni di persone. Alcuni media del Paese hanno sintetizzato così i nuovi ordini dall’alto: da domani se si va al ristorante in quattro, bisogna ordinare per tre oppure “ordinate un piatto in meno a testa”. Per chi viola la nuova legge, da pagare ci sono migliaia di yen: le multe arriveranno non solo ai proprietari di bar e ristoranti, ma anche a giornali, tv e canali web che promuovono “la cultura dell’eccesso alimentare”. Vietato il voyeurismo gastronomico: bandita soprattutto la moda asiatica del mukbang, una performance in cui si mangia ininterrottamente in diretta sui social per i follower. Così il governo esorta alla “promozione di uno stile di vita sano, razionale, ecologico, essenziale per rispettare le risorse ambientali e un’economia sostenibile”. Per detrattori e critici invece, Pechino si sta preparando ad affrontare due crisi: quella alimentare e lo shock economico che presto colpirà il Paese per le incrinate relazioni con i partner occidentali.