il Fatto Quotidiano, 23 dicembre 2020
Biografia di Miglio (Alessia Zappamiglio)
Tra i cantautori che si sono fatti conoscere in questi ultimi mesi, nonostante la pandemia, sfruttando unicamente la vetrina chiamata social network, ce ne sono alcuni che hanno più d’una caratteristica in comune: non solo le influenze e ispirazioni variegate, ma sembrano anche parlare linguaggi simili, sia a livello di testi sia di sound. Tra questi c’è la bresciana Miglio, nome d’arte di Alessia Zappamiglio, cantautrice dalla voce legnosa, ora profonda e ruvida, ora dolce e melodiosa, che è capace di stupire con “difetti speciali” e di mettersi a nudo con schiettezza disarmante, raccontando con tenerezza, senza filtri, i disagi e le speranze del suo tempo. Le sue canzoni – per ora ascoltabili sulle varie piattaforme come Spotify –, hanno nel suono e nell’attitudine la naturalezza di un demo registrato tra le mura della propria cameretta (da ascoltare Bagno Paradiso, Uomini elettronici e Pianura Padana), ma che brillano di una bellezza spontanea, la cui intima complessità si dipana con la limpidezza delle cose semplici. E i brani di Miglio, così come quelli di Calcutta, a cui sembra ispirarsi, almeno nello stile e nel modo di presentarsi, sono semplici, istantanee, in una parola Pop, con quel suono elettronico, tutto tastierine e sintetizzatori, dalle atmosfere lo-fi.
I suoi testi, invece, raccontano della quotidianità, della libertà di vivere i propri sentimenti, dell’amore libero, fluido, ai tempi dei social network. Il suo ultimo brano è Erasmusplus, un inno generazionale, “una finestra su un nuovo modo di vivere i rapporti, nato davanti alle barriere virtuali ed emotive in cui ci ritroviamo”. Questo, come gli altri pezzi già pubblicati e quelli a cui Miglio attualmente sta lavorando, saranno raccolti in un album che vedrà la luce nel 2021.