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 2020  dicembre 19 Sabato calendario

Recensione de "Gli onorevoli duellanti" sul Fatto

Immaginate la scena: Giuseppe Conte che viene insolentito da Matteo Renzi nell’aula di Palazzo Madama e quindi lo sfida a duello. Seguono interminabili riunioni di Palazzo (altro che verifica) tra padrini per stabilire condizioni, luogo e arma della tenzone. Solo fantasia nell’anno del Signore 2020, ma nell’estate del 1863 una scena del genere accadde sul serio. Fu quando Marco Minghetti, presidente del Consiglio della Destra storica, si sentì offeso in aula dalle accuse del suo predecessore Urbano Rattazzi. Per fortuna, il duello non ebbe conseguenze sanguinose.
Sì, c’era un tempo in cui la politica duellava a colpi di sciabola, finanche dopo il divieto stabilito dal Codice penale del 1889. E di ben cinque duelli politici parla l’ultimo libro di Giorgio Dell’Arti, gran maestro di giornalismo e scrittura: Gli onorevoli duellanti ovvero Il mistero della vedova Siemens. Una storia in cui Dell’Arti è inciampato per sbaglio digitando l’anno 1910 anziché 1901 nell’archivio del Corriere della Sera. Ne è venuto fuori un romanzo incredibile e pieno di dettagli dell’epoca, autentica manna per lo stile essenziale e coinvolgente di Dell’Arti.
Siamo appunto a Roma nel 1910 e tutto muove da una morte: quella del generale Tancredi Saletta, senatore del Regno e già capo di Stato maggiore dell’esercito. L’anziano militare è vegliato sino all’ultimo da un’avvenente bruna trentenne: Eleonora Füssli, nota come la vedova Siemens, avendo sposato un esponente della dinastia industriale teutonica. Nora è l’amante anche di un altro generale, Fecia di Cossato. Attorno a lei, i sospetti dell’opposizione di Sinistra, incarnata dal repubblicano mazziniano Eugenio Chiesa, ricamano una tela fatta di spionaggio, appalti militari, salotti trasversali, risse parlamentari e giornalisti onnipresenti. Chiesa viene sfidato a duello per ben cinque volte, con risvolti a tratti esilaranti. Notevole, molto.

Gli onorevoli duellanti, Giorgio Dell’Arti, Pagine: 174, Prezzo: 18, Editore: La nave di Teseo